Acabnews Bologna

Cua occupa rettorato: “Le sanzioni non ci fermano”

Dopo le lettere disciplinari, la risposta del collettivo: stasera spettacolo teatrale in via Zamboni 33. La solidarietà di Hobo: “Ateneo arrogante e fallimentare”.

05 Maggio 2015 - 18:04

cuaAl grido di “La sospensione non ci fermerà. Autogestione in ogni Facoltà”, nel pomeriggio di oggi il Cua ha avviato un’occupazione del rettorato per rispondere alle sette lettere disciplinari ricevute dall’Ateneo: in programma, fino a stasera, musica e poi (alle 21) lo spettacolo teatrale “Restiamo umani”, dedicato alla figura di Vittorio Arrigoni. Per il Cua l’Ateneo usa “grandissime menzogne” per “portare su un piano puramente disciplinare le istanze politiche riguardanti i bisogni e la necessita’ di spazi da parte degli studenti”. Per il collettivo, pero’ non e’ ammissibile che il dissenso venga considerato come questione di ordine pubblico e che ogni voce in disaccordo con l’Universita’ venga repressa cosi'”. Secondo gli attivisti, le sanzioni avviate dall’Alma Mater ricordano quelle subite “dai nostri compagni facchini“, protagonisti delle mobilitazioni nella logistica: anche in questo “abbiamo un’Universita’ che assomiglia sempre di piu’ ad un’azienda”. Ma la campagna #‎SpazioAgliStudenti‬ “non si ferma di fronte alle minacce del rettore Dionigi, che cerca solo di incriminare gli studenti e le studentesse che reclamano spazi autogestiti all’interno di un’Università sempre più disciplinata e aziendalizzata”.

Arriva intanto la solidarietà di Hobo: “Accelerazione nelle politiche di precarizzazione e aziendalizzazione, sgomberi di spazi autogestiti, polizia permanentemente presente nell’università: tutto questo ha fatto guadagnare a Dionigi il titolo di sceriffo e Re-ttore cileno. Dopo aver commissionato i divieti di dimora per Parvis e Loris, lo confermano una volta di più le sette lettere disciplinari a studenti e compagni del Cua impegnati nei percorsi universitari, a cui va la nostra solidarietà. L’indegno prorettore Nicoletti, con l’arroganza di un potere completamente autoreferenziale, rivendica e dice che non sono i primi e non saranno gli ultimi, confermando che misure di questo tipo sono un attacco a tutte e tutti. Questa è l’arroganza di un’amministrazione fallimentare, al servizio del sistema Pd: attaccarvi è un dovere, cacciarvi sarà un piacere”.