Acabnews Bologna

Contraccettivi gratuiti per giovani dalla Regione? “Impossibile ottenerli” a causa del coronavirus

La testimonianza di una ragazza pubblicata dal Cua. Nuove segnalazioni di presidi sanitari attivi in città: La Mala Educación crea mappa virtuale. Hobo chiede intervento dell’Università su tasse, affitti e didattica. Lavoratori Si Cobas dei magazzini Tnt-Fedex: “Non siamo carne da macello”.

08 Aprile 2020 - 20:08

Il Cua ha pubblicato oggi sul suo sito -nella rubrica Cybilla- la testimonianza di una ragazza “che ha scritto per condividere la sua esperienza e le difficoltà che sta riscontrando per poter usufruire dei contraccettivi gratuiti in questo periodo di quarantena” dovuto all’emergenza coronavirus. Il collettivo ricorda infatti come dal 2018 “in Emilia Romagna tramite l’Ausl, tutti i ragazzi e le ragazze che ne hanno bisogno possano accedere gratuitamente ai metodi anticoncezionali. Tutto questo solo se si è residenti e se si ha un medico di base in regione, quindi già così é preclusa la possibilità di accedervi a centinaia di ragazz* fuorisede o migranti che potrebbero averne bisogno”.

Questo il racconto della ragazza: “Prima di arrivare a parlarvi di quanto sia impossibile ottenere i contraccettivi gratuiti in Emilia Romagna di questi tempi, spiego come funziona in ‘linea generale’: Innanzitutto per accedere ai contraccettivi gratuiti bisogna prendere due appuntamenti: una visita ginecologia e un colloquio. Superati questi due step la prima prescrizione che viene data avrà la durata di un mese e dovrà essere rinnovata ogni mese (con annessa visita ginecologica) per i primi tre mesi, poi si passa al rinnovo classico ogni sei mesi. Già così la trafila medica e burocratica impone tempi e modalità che non tutt* si possono permettere: conosco amiche che hanno rinunciato a questo diritto poprio perchè la trafila non era adatta ai loro tempi lavorativi e di vita. Preciso che altre amiche invece non si sono dovute sottoporre a questo iter che sembra cambiare anche da consultorio a consultorio: insomma, manco loro sanno come dovrebbe funzionare realmente. Ora, qual è il problema? Ero riuscita a superare uno dei primi due step, dunque mancava giusto la prescrizione e poi sarei riuscita ad ottenere la pillola gratis. Questo ultimo stemp si è dato durante questa emergenza da Covid-19: quando ho chiamato il consultorio mi hanno dato una sola risposta per tutte le domande riguardanti i contraccettivi gratuiti ‘Tutte le attività non emegenziali sono momentaneamente sospese’. Il Governo continua ad indossare la maschera de ‘andrà tutto bene’, ci dice che siamo tutti uguali, che abbiamo tutti le stesse possibilità, ma è evidente che non sia così. Continuano a dirci di rimanere a casa, e di quanto questa quarantena sia potenzialmente bella e romantica: non parlano mai di quanto ‘una bella quarantena’ altro non è che un privilegio. Continuano a dirci che andrà tutto bene, quando è di pochi giorni fa la notizia dell’ennesimo femminicio, commesso, come spesso accade, tra le mura domestiche”.

Continua la testimonianza: “L’Emilia Romagna, si bea di essere una delle regioni con il migliore sistema sanitario eppure durante un’emergenza del genere vengono interrotti servizi come questo: Si ricade ancora una volta nel becero ragionamento ‘la salute è per ricchi’. Sì perché quello che, in poche parole, mi ha detto il consultorio è stato ‘se sei povera e facevi affidamento sui contraccettivi gratuiti non è un nostro problema, ora ti arrangi’. Inoltre, con ‘sospese tutte le attività’ il consultorio intende anche visite di routine, come visite psicologiche ed ecografie fino ad arrivare al pap test. Dunque se finalmente eri riuscita a prenotare un pap test ora ti arrangi, se hai bisogno di uno psicologo, perché magari soffri di depressione post parto, vivi in un contesto familiare violento, o hai semplicemente bisogno di un supporto psicologico in questo periodo complicato, ma non puoi permettertelo, ti arrangi. A tutte quelle persone che realmente non possono permettersi gli anticoncezionali senza consultorio chi ci pensa? Per l’ennesima volta quindi lo Stato abbandona noi donne e ragazze a se stesse, magari mettendoci nella condizione di dover decidere se comprare il contraccettivo sacrificando qualcos’altro. Alla fine dei conti salute e metodi anticoncezionali sono un bene di lusso non accessibile a tutti e tutte. ‘Gli anticoncezionali gratuiti in emilia romagna al tempo del coronavirus’ sono questo. E’ giusto sottolineare però che anche prima dell’emergenza la distribuzione degli anticoncezionali era super limitata e macchinosa: sento tanti amici dire ‘non vedo l’ora di tornare alla normalità’. Ma cos’era la normalità? No, io alla normalità non ci voglio tornare, perchè era esattamente quella normalità il problema’.

Il collettivo universitario spiega quindi: “Immaginiamo che in molte stiano riscontrando questo tipo di problematiche o simili. Scriveteci! Siamo a disposizione per pubblicare le testimonianze di tutte e per poter solidarizzare tutte insieme durante questa quarantena difficoltosa. Solidarizziamo e organizziamoci insieme”.

Parlando invece di presidi sanitari che stanno garantendo servizi essenziali nell’emergenza, dopo la segnalazione delle Mujeres Libres sull’interruzione volontaria di gravidanza di qualche giorno fa, è stata diffusa dal collettivo universitario La Mala Educación una “mappa della malandrina”, ovvero una mappatura dei “diversi servizi ancora attivi sul territorio, come consultori ed altre strutture (ospedali e poliambulatori) ma anche altre realtà e spazi che si occupano di salute, sempre in aggiornamento. Per qualsiasi info, suggerimento, richiesta o ascolto, non esitare a contattarci al nostro sportello – ad oggi, in accordo alle disposizioni sanitarie, solo in forma virtuale – chiamando o scrivendo su whatsapp al numero 329198897, alla mail mala.consilia@gmail.com o alla pagina La MALA educación” su Facebook.

Ancora in ambito universitario il collettivo Hobo ha pubblicato sulla sua pagina Facebook alcune rivendicazioni in tema di tasse universitarie e affitti, rivolte a Rettore e Università: “Bloccare la terza rata delle tasse universitarie; richiedere una moratoria per gli affitti di tutti gli studenti in difficoltà; digitalizzare tutti i libri necessari al normale svolgimento degli esami; migliorare la qualità delle lezioni online. Non si può indugiare oltre”.

Parlando infine di luoghi di lavoro, oggi “seconda giornata di lotta coordinata tra i magazzini Tnt-Fedex di Genova e Bologna”. E’ quanto riporta un comunicato pubblicato sul sito dei Si Cobas. “I lavoratori -si legge- hanno in queste settimane rivendicato il diritto alla salute, astenendosi collettivamente dalla prestazione per mancanza delle condizioni di sicurezza, rivendicando: sanificazione degli impianti, rarefazione del personale attraverso la programmazione di una turnazione, fornitura e sostituzione di DPI idonei, lavorazione dei soli servizi essensiali. Oggi ritorniamo all’astensione presso i magazzini per ribadire la garanzia di salute e garanzia di salario. Rivendichiamo che l’apertura della cassa integrazione venga discussa con i lavoratori e sindacato, vogliamo sapere come e quando verremo pagati, concordare una vera rotazione di tutto il personale senza ricatti a tempi determinati e allontanamento dei lavoratori scomodi. Rivendichiamo che con l’attivazione della cassa l’azienda s’impegni a integrare l’assegno INPS, perché la crisi e l’emergenza non la possono pagare solo i lavoratori! Vogliamo che l’azienda sia conseguente alle restrizioni contenute nei Dpcm e ai protocolli di sicurezza. Salute e sicurezza per i lavoratori, lavorazione della merce essenziale. Non siamo carne da macello al servizio del profitto!”.