Acabnews Bologna

Chi occupa una casa Acer fuori graduatoria per dieci anni

Il Comune approva il nuovo regolamento per l’accesso all’Erp. Annullati i sopralluoghi precedenti all’assegnazione e chi va in carcere per un anno perde l’alloggio. E intanto prosegue la mobilitazione dei movimenti per il diritto all’abitare.

21 Ottobre 2015 - 12:57

Case popolari in S.Donato ©Michele LapiniIn arrivo il nuovo regolamento comunale per l’accesso alle case popolari. Presentato l’altro ieri in commissione a Palazzo D’Accursio, il documento presenta già numerosi punti critici. Primo tra tutti, l’interdizione dal presentare domanda d’alloggio (per dieci anni) alle famiglie che in precedenza hanno occupato un appartamento Erp.  Inoltre, sempre relativamente alla condizione di occupanti, scatta “l’obbligo i saldare eventuali danni per chi era in situazione di occupazione abitativa”. C’è poi una misura che riguarda gli assegnatari che vivono da soli un alloggio Acer e finiscono in carcere: si passa ad un solo anno di sospensione della decadenza invece degli attuali tre. Tradotto: se una persona finisce in carcere per un anno e un giorno, quando esce si trova anche senza casa (con buona pace del “reinserimento in società”). Sul provvedimento, ancora una volta, si segnala la convergenza tra Pd e Ncd.

Preoccupante anche la decisione di eliminare i sopralluoghi per le nuove famiglie assegnatarie. Presto infatti, chi dopo anni di attesa avrà finalmente diritto ad un mazzo di chiavi, non potrà più scegliere il posto dove vivere tramite sopralluoghi. “I potenziali assegnatari dovranno decidere sulla base di planimetrie e foto”. Dal Comune spiegano che il nuovo regolamento servirà per velocizzare le assegnazioni. Un meccanismo che per le famiglie si traduce in un diritto svanito nel nulla. Altrimenti detto: “E’ già tanto che ti diamo la casa, non vorrai mica pretendere di scegliere dove”. Secondo il regolamento dunque, i nuovi assegnatari se vogliono un tetto in edilizia residenziale pubblica, dovranno da un giorno all’altro cambiare quartiere, scuola e affetti solo perché gli uffici pubblici non hanno tempo.

Intanto prosegue su più fronti la mobilitazione per il diritto all’abitare da parte dei movimenti della città. Dopo il grave sgombero dell’ex Telecom effettuato ieri, c’è da capire  con maggiori dettagli che tipo di sistemazione ha predisposto il Comune per le famiglie rimaste senza un tetto; e c’è da segnalare nel frattempo che Social Log, prima dello sgombero, aveva organizzato una marcia dal titolo “Prima i poveri” per sabato 24.

Asia-Usb, invece, ieri ha deciso di far saltare un incontro in programma con la Giunta. Ha scritto il sindacato di base: “Dopo la notizia del sequestro dell’occupazione di via Irnerio ed il presidio tenutosi la settimana scorsa insieme agli occupanti, eravamo riusciti ad ottenere un incontro con gli assessori Frascaroli, Malagoli e Gabellini per portare le rivendicazioni degli occupanti e di chi vive l’emergenza abitativa ed avanzare ancora una volta soluzioni vere e concrete al problema abitativo. L’incontro era stato fissato per oggi (ieri, ndr) alle 13.30, un altro giorno per portare la nostra determinazione alle porte del palazzo comunale e al tavolo di trattativa. Ma il vergognoso intervento di sgombero che da stamattina (ieri, ndr) va avanti all’ex Telecom, una delle occupazioni abitative che ha contribuito con grande forza al movimento per il diritto all’abitare a Bologna, ci porta a non presentarci al tavolo con gli assessori. Riteniamo infatti che sia del tutto inutile confrontarsi con un’ amministrazione in grado solo di spendere belle parole ma del tutto incapace di prendere una posizione chiara davanti al massiccio intervento delle forze dell’ordine che oggi come pochi giorni fa in via Solferino, sono l’unica risposta che si vuol dare alle centinaia di persone che si ritrovano costrette ad occupare”.

Altro appuntamento infine per il 27 ottobre: “Tutti in via Gandusio per resistere agli sfratti e al saccheggio delle case popolari, dalle prime ore del giorno fino a quando sarà necessario”, è l’appello lanciato dal Comitato inquilini della strada, che convoca anche un’assemblea cittadina per la sera prima, il 26.