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Carceri oltre il doppio della capienza, un recluso su tre potrebbe avere misure alternative

I dati dell’Emilia-Romagna nella relazione annuale del garante. Antigone: “È numericamente provato che chi accede a forme alternative rispetto a scontare la pena completamente in carcere ha meno possibilità di commettere nuovamente reati”.

21 Aprile 2023 - 12:17

Ieri in commissione a viale Aldo Moro il garante regionale per le persone prive della libertà, Roberto Cavalieri, ha esposto la propria relazione annuale. Non è una novità, ma i penitenziari dell’Emilia-Romagna si confermano gravamente sovraffollati: 3339 reclusi, il 114 per cento oltre la capienza. Quasi la metà (48%) sono migranti, tre quinti dei quali provenienti dal Maghreb. Per oltre il 95% sono maschi, ma ci sono quattro detenute detenute con figli minorenni. Il 35% delle persone in carcere potrebbe uscirne, avendo pene che permetterebbero di accedere a misure alternative. Almeno la metà hanno provato alm eno una volta atti di autolesionismo.

Elia De Caro, dell’associazione Antigone, ribadisce l’importanza di favorire l’accesso a modalità alternative alla detenzione. “È numericamente provato che chi accede a forme alternative rispetto a scontare la pena completamente in carcere ha meno possibilità di commettere nuovamente reati. Per questo- sottolinea De Caro- bisogna che i territori si impegnino nei percorsi di recupero e di reinserimento nella società: le pene alternative hanno effetti positivi perché danno seguito a attività iniziate in carcere. Su questo serve uno sforzo comune”.