A Paitone, piccolo comune della Val Sabbia, manganellate sugli attivisti, diversi contusi. Alla fine sfratto rinviato al 12 aprile.
Cariche dei carabinieri nel pomeriggio di martedì 3 febbraio a Paitone, Comune di soli duemila abitanti a metà tra Brescia e il lago di Garda, a un picchetto antisfratto in via Moretto 24.
Sul posto compagne e compagni del centro sociale Magazzino 47, dell’Associazione Diritti per tutti e del Collettivo Gardesano Autonomo che per tutto il pomeriggio di martedì 3 febbraio hanno resistito, nonostante la presenza di due blindati di carabinieri in assetto antisommossa.
Compagne e compagni sono rimasti in strada, davanti all’abitazione di Omar e della sua famiglia, con la moglie e tre minori, sotto sfratto per morosità incolpevole.
Nel frattempo sul tetto dell’abitazione sono saliti uno dei figli e alcuni attivisti del Collettivo Gardesano Autonomo.
Attorno alle 15 un’ambulanza è intervenuta per soccorrere uno dei bambini della famiglia sotto sfratto, che si è sentito male.
Durante il picchetto i carabinieri hanno caricato attiviste e attivisti a manganellate.
Diversi i contusi per i colpi ricevuti.
In particolare un compagno, dell’Associazione Diritti per Tutti, è rimasto ferito per le manganellate ricevute alla testa e ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.
Nonostante le cariche, il picchetto – cresciuto via via di numero, arrivando a contare decine di presenze, tra cui alcuni abitanti del piccolo paese di Paitone – ha tenuto testa all’attacco poliziesco.
Alla fine la resistenza degli attivisti e delle attiviste ha ottenuto il blocco dello sfratto e il rinvio al 12 aprile, quando l’ufficiale giudiziario tornerà a Paitone per la decima volta.