Acabnews Bologna

“Blocchiamo il Cda” dell’Alma Mater

“Studentesse e studenti in mobilitazione” danno appuntamento martedì 27 novembre’012 alle 10.30 in via Zamboni davanti al 38: “Il Consiglio d’amministrazione è il cuore dell’Università azienda che vogliamo bloccare”.

21 Novembre 2012 - 17:19

Da sempre l’ateneo di Bologna non si oppone alla riforma Gelmini e anzi la applica al suo interno diventando sempre di più una università-azienda. I tagli alla formazione e la spending review attuata dal governo Monti contribuiscono a creare un clima d’incertezza dentro l’unibo dove sono sempre memo i soldi per biblioteche, borse di studio e servizi.

Il rettore Dionigi si schiera a favore della meritocrazia spendendo soldi a palate per cerimonie in pompa magna in piazza maggiore, ma sappiamo che in una condizione generale di crisi e con la morsa della precarietà sulle nostre vite oggi questo concetto vuol dire immediatamente selezione di classe, accesso all’università a chi se lo può permettere in una città dove gli affitti sono alle stelle e motore della speculazione immobiliare – vera rapina legalizzata ai danni degli studenti – e l’università non fa nulla in questo senso.

Addirittura alza le tasse, taglia le borse di studio, aumenta il costo delle camere negli studentati in collaborazione con l’Er.go.

Un duro colpo alle nostre condizioni di vita sempre di più in debito morale con le nostre famiglie che fanno sempre più fatica a pagare gli studi, legati alla necessità di trovare lavori in nero e sottostare ai ritmi di studio serrati del 3+2 perchè non ci si può permettere di pagare un anno di tasse in più. E i tagli ai servizi, la mensa privata e carissima e i tagli dell’Er.go ci lasciano sempre di più soli nella crisi e più poveri. Ma la contraddizione oggi è che anche una volta finita l’università l’inserimento nel mondo del lavoro e la mobilità sociale sono un miraggio rendendo di fatto l’università un’azienda che produce saperi merce e precari da spremere durante il corso di tutta la loro vita.

Dalla straordinaria giornata di sciopero selvaggio metropolitano del 14N che ha visto decine di migliaia di student* scendere in piazza contro l’austerità e i tagli al welfare raccogliamo l’indicazione forte è chiara che l’isolamento dei singoli di fronte alla durezza della crisi è stato rotto, siamo disposti a metterci insieme e a lottare per costruire i nostri spazi di vita dentro una crisi che vede l’azzeramento dello stato sociale.

Contestiamo il Consiglio di amministrazione dell’Unibo in quanto è il cuore dell’università azienda che come studenti-precari vogliamo bloccare e denunciare per iniziare a riprenderci metro dopo metro tutto quello che ci spetta.

L’appuntamento è per tutti e tutte il 27/11 davanti al 38 di via Zamboni alle 10.30.

Studentesse e studenti in mobilitazione