Riders Union venerdì ha rilanciato un appello partito dai colleghi milanesi, rivolgendosi ai clienti delle piattaforme per invitarli a non utilizzare le app come gesto di solidarietà per le condizioni di lavoro dei ciclofattorini. Il risultato? “Consegne sotto la media”.
“Scioperate con noi, oggi non ordinate!”. Con questo appello Riders Union Bologna due giorni fa ha aderito a un’iniziativa promossa dai colleghi di Deliverance Milano “contro lo sfruttamento selvaggio portato avanti dalle piattaforme del food delivery, nella cornice della giornata transnazionale contro Glovo lanciata dai colleghi sudamericani. Mentre noi scioperiamo e organizziamo lotte per strappare i diritti che ci vengono sistematicamente negati, i colossi del food delivery continuano ad agire impuniti con questo modello di business selvaggio, aumentando il volume degli ordini e aprendosi a nuovi mercati. Molto spesso ci è stato chiesto dai tanti e le tante solidali che abbiamo incontrato lungo la strada in che modo fosse possibile aiutare concretamente le nostre mobilitazioni, e che ruolo poteva giocare il consumatore in tutto questo. La risposta è semplice: non ordinate! L’impunità con cui le piattaforme agiscono, la loro continua fuga dai tavoli negoziali, infatti, è in parte dovuta anche ai tanti clienti che continuano ad ordinare attraverso queste app, garantendo ai vari Glovo e Deliveroo un volume di profitti che non smette di crescere. Non ordinare, per noi, vuol dire innanzitutto esprimere solidarietà concreta alla nostra lotta e una complicità reale nel danneggiare chi ci sfrutta”.
A Bologna gli effetti del boicottaggio si sono fatti sentire, ha successivamente fatto sapere Riders Union: si è registrato “un venerdì insolito. È una serata in cui solitamente si lavora tanto”, ma a chi ha lavorato di più “è arrivato mediamente un ordine all’ora, quando di norma la media dovrebbe essere piu’ alta”. Questo dopo che alcune piattaforme “avevano provato ad inserire degli incentivi per spingere i ragazzi a lavorare- continua il rider– vista la ancanza di disponibilita’ a stare in turno”.