Lo riferisce il Nodo sociale antifascista, che segnala anche una “fiaccolata neofascista” sulle foibe. Intanto all’Aldrovandi-Rubbiani inaugurata una mostra sullo “sterminio dimenticato degli zingari”, promossa dal Cesp per unire “la memoria delle tragedie passate con l’attualità”.
L’amministrazione del quartiere Santo Stefano di Bologna è passata dal centrodestra al centrosinistra, ma pare che il Baraccano continui ad ospitare eventi di “chiara ispirazione rossobruna”. Lo segnala il Nodo sociale antifascista, in riferimento alla conferenza “Dallo jihadismo all’Isis” che si terrà il 28 gennaio. Iniziativa pubblicizzata utilizzando “la solita retorica sulla decadenza della nostra Patria insidiata da perversi complotti e incapace di una lotta sovranista e identitaria”, scrive il Nodo: “Le idee portate avanti dai rossobruni di oggi non sono poi così distanti da quelle dei neofascisti di 10, 20 o 50 anni fa. Si tratta di aggiornamenti di vecchissime «teorie» in cui la lobby giudaico-pluto-massonica dei nazionalsocialisti viene sostituita dalla lobby finanziaria-mondialista e la difesa della razza è rimpiazzata dalla difesa della Tradizione, dell’Identità o della Sovranità nazionale. Possono anche sembrare discorsi sovversivi, anzi sono fatti apposta per sembrarlo, ma sono tutt’altro. Fra gli oratori che parleranno a Bologna vi è anche Paolo Sensini che, non a caso, replicherà il 18 febbraio alle ore 17,30 presso il circolo neofascista ‘Terra dei Padri‘ di Modena”.
Ancora il Nodo sociale antifascista segnala, inoltre, che “anche quest’anno, venerdì 10 febbraio i neofascisti intendono commemorare i ‘martiri delle foibe’ con una fiaccolata che partirà da via Porrettana angolo via della Barca”. Scrive il Nodo: “Più che la pietà per i morti, a muovere questa comica iniziativa politica è il solito vittimismo dei neofascisti che celebrano la sconfitta della Patria solo per legittimare, nel presente, aggressioni, razzismo e violenza”. La fiaccolata, spiega il Nodo, è opera di “un altro travestimento dell’estrema destra bolognese”, cioè il circolo “Virtute e canoscenza”.
Intanto, per non dimenticare le conseguenze storiche di certe ideologie, si segnala l’inaugurazione della mostra “Porrajmos: lo sterminio dimenticato degli zingari”, promossa dal Cesp in collaborazione con l’Mce, che fino al 10 febbraio sarà visitabile dalle classi di ogni ordine e grado nei locali dell’Ipsas “Aldrovandi-Rubbiani” di via Marconi. “La mostra- racconta il Cesp- si colloca nell’ambito delle iniziative sul tema della memoria dello sterminio operato dal nazifascismo contro ebrei, zingari, omosessuali, disabili, oppositori politici e tutte le altre categorie considerate da questi regimi ‘non degne di vivere’. È giusto ricordare che il 27 gennaio 1945, quando fu liberato il campo di Auschwitz-Birkenau, furono trovate vive solo quattro persone Rom dei circa 23.000 che vi erano stati reclusi, all’interno della sezione denominata zigeunerlager (il campo degli zingari)”. Inoltre, ricorda il Cesp, “questa iniziativa si colloca all’interno di un percorso di aggiornamento rivolto a tutti gli insegnanti della regione, che vuole tenere insieme la memoria delle tragedie passate con l’attualità dell’emarginazione e discriminazione degli zingari”.