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“Da MyMenu totale chiusura”, riders di nuovo in sciopero

Ieri sera nuova astensione dal lavoro con presidio in piazza Maggiore, Riders Union e Adl Cobas al fianco delle/i lavoratrici/ori: la piattaforma deve “prendere in considerazione le loro richieste e riconoscere le loro organizzazioni sindacali avviando al più presto un dialogo costruttivo”. Alla Gd, intanto, approvata la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo presentata dall’Usb.

06 Marzo 2022 - 14:13

Dopo il riuscito stop dello scorso 12 febbraio, ieri sera le/i riders della piattaforma italiana MyMenu hanno di nuovo incrociato le braccia, questa volta per l’intero turno, con un presidio in piazza Maggiore. “Continua infatti da parte della piattaforma l’atteggiamento di totale chiusura al dialogo sulle tematiche lavorative e retributive sollevate dai/dalle riders e il mancato riconoscimento delle organizzazioni sindacali tra loro rappresentative”, spiegano Riders Union e Adl Cobas: “La mobilitazione di febbraio è riuscita a sospendere la trattativa per l’introduzione del modello aziendale già sperimentato in JustEat, basato sui contratti subordinati ma con forti deroghe peggiorative dei livelli retributivi. Ma nel frattempo l’azienda parte del Gruppo Pellegrini, leader italiano della ristorazione aziendale, ha alzato un muro negando la disponibilità al dialogo inizialmente dimostrata. Dietro a questo c’è evidentemente il tentativo di bypassare le richieste di miglioramento degli aspetti lavorativi (distanze, carichi di lavoro, rimborso per utilizzo mezzi) e soprattutto di adeguamento retributivo al Ccnl Logistica, come sancito ormai da numerose sentenze dei Tribunali del Lavoro, anche recenti. Un atteggiamento che cozza con quanto sostenuto in questi anni dalla piattaforma, sottoscrittrice tra l’altro della Carta dei diritti dei lavoratori digitali che dovrebbe garantire applicazione di equi compensi, libertà sindacali e diritto di sciopero”.

Eppure, dopo l’iniziativa del 12 febbraio, “MyMenu ha più volte condannato lo sciopero e respinto al mittente le richieste di confronto dichiarandosi alla ricerca di una ‘nuova strada da intraprendere’ che in tema di relazioni sindacali assomiglia molto a quella da sempre tenuta dalle piattaforme estrattivite come Glovo o Deliveroo, che non riconoscono le organizzazioni sindacali rappresentative dei/delle riders come interlocutori e non vogliono contrattare le condizioni lavorative e contrattuali”, sottolineano Riders Union e Adl Cobas: l’agitazione di ieri si è resa quindi di nuovo necessaria “per dare forza e sostegno alla posizione dei riders che chiedono all’azienda di prendere in considerazione le loro richieste e di riconoscere le loro organizzazioni sindacali avviando al più presto un dialogo costruttivo”.

L’Usb, intanto, fa sapere che in Gd è stata approvata la piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo aziendale presentata dal sinddacato di base. Approvazione arrivata “dopo un percorso straordinario ed impegnativo, che ha permesso di costruire assieme e far esprimere le lavoratrici ed i lavoratori sul rinnovo contrattuale in azienda. Il contratto interno è scaduto da alcuni mesi ed è ora di passare dalle parole ai fatti, condivideremo la nostra piattaforma con l’azienda, con le altre sigle sindacali e dopo l’informativa industriale apriremo le procedure per il rinnovo della Rsu. Un lungo percorso che ha utilizzato un questionario con 99 quesiti e 11.880 risposte, discusso in 22 assemblee, e infine un referendum svolto in 4 giorni, sia in presenza ma anche online, che ha permesso a 414 lavoratrici e lavoratori di esprimere il proprio consenso. La piattaforma Usb ha ottenuto il 95% dei sì. L’intera operazione è stata realizzata dalla nostra sigla sindacale da sola: ma nonostante questo col voto abbiamo ‘doppiato’ la nostra rappresentanza reale e questo per noi è un fatto straordinario. Il voto online sembrava uno strumento ‘impossibile’ da utilizzare: tutti invece si sono accorti della validità dello strumento di voto telematico e a distanza e dello sforzo fatto per garantire il rispetto della privacy e della segretezza del voto, in un quadro in cui l’azienda non ha messo a disposizione alcun strumento per poter gestire un’operazione di voto che potenzialmente doveva coinvolgere un numero altissimo di persone in smart-working o in trasferta. Usb ringrazia tutte le lavoratrici ed i lavoratori Gd che hanno creduto in questo percorso reso molto complicato nonostante la situazione emergenziale, le varie restrizioni dei protocolli e la tutela della privacy”.