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Consegne, salta la trattativa con le piattaforme: “Ora si faccia una legge”

Il governo promette un provvedimento “entro marzo”, Riders Union: “Si riconosca a tutti i ciclofattorini l’accesso ai diritti della subordinazione, noi continuiamo la mobilitazione”.

15 Gennaio 2019 - 18:49

“Dopo mesi di riunioni del tavolo nazionale, dove non si è riusciti a giungere ad un testo condiviso su cui avviare le trattative, il governo è giunto ad una proposta di accordo che ha visto il sostanziale rifiuto da parte delle piattaforme. Il tentativo di mediazione fatto dal governo è quindi fallito a causa della palese mancanza di volontà da parte delle piattaforme di giungere ad un accordo”. Ne ha dato notizia ieri su Facebook Riders Unione Bologna.

“E’ ora giunto il momento – proseguono i ciclofattorini – di dare seguito alla promessa di regolare il settore attraverso un decreto legge! Siamo stufi di aspettare e invitiamo il governo, che ci ha convocati per dimostrare ‘la volontà di risolvere i problemi della generazione abbandonata’, non solo a smettere di fare da sponda al gioco delle piattaforme, che in questi mesi, soprattutto da parte di Assodelivery (l’associazione di categoria del settore, ndr), è stato quello di sabotare la discussione in attesa di uscire dal ciclone mediatico, ma di tenere conto dei continui rifiuti nei confronti di una soluzione condivisa. L’atteggiamento tenuto in questi mesi da Assodelivery è chiaro: hanno preso in giro in primis il governo, poi i lavoratori, i clienti e l’opinione pubblica, dimostrando che non sono mai stati interessati ad un accordo, e che hanno come unico obiettivo il massimo di deregolamentazione per garantirsi il massimo di sfruttamento ed estrazione di ricchezza”.

Si legge in conclusione: “È per mettere fine a questo modo di fare impresa, diffusa ben oltre le piattaforme di food-delivery, che, come sancito dalla sentenza di Torino e da numerose altre sentenze in Europa, diviene fondamentale oggi riconoscere a tutti i riders l’accesso ai diritti della subordinazione tramite un intervento legislativo. Da parte nostra continueremo con le iniziative di mobilitazione, forti anche dei risultati fino ad ora raggiunti, fino a che il governo non si deciderà ad agire ed a mantenere le promesse di questi mesi. Avanti riders, non per noi ma per tutt*!”

E una legge per regolamentare il settore sarebbe in arrivo “entro marzo”, secondo quanto scritto in una nota del ministero del Lavoro, anch’essa diffusa ieri. “Saranno assicurate tutele su malattie, infortuni e paga minima”, è quanto promette il governo, non parlando esplicitamente però di contratti di impiego subordinato. Scetticismo è stato espresso dai sindacati confederali, finora parsi piuttosto assenti sulla questione, che ora chiedono un tavolo di trattativa prima della formulazione del provvedimento.