Il video, ritrovato recentemente, dei primi minuti dopo l’espolosione della bomba presenta difetti tali da ridurre le possibilità di riconoscere, anche con tecnologie biometriche, chi si aggirasse in piazza Medaglie d’Oro.
“Le limitazioni qualitative riscontrate influenzeranno in modo consistente non solo il riconoscimento dei volti da comparare, ma anche quello biometrico con software di individuazione automatica dei volti”. Sono le conclusioni della perizia affidata dalla Corte d’Assise di Bologna, nell’ambito del processo al presunto quarto uomo dell’attentato Gilberto Cavallini, ai Carabinieri sulla videocassetta di una tv locale che mostra i primi minuti dopo l’esplosione della bomba in piazza medaglie d’Oro. È stato possibile ripristinare i colori e ridurre il disurbo, spiega il perito, ma degrado del nastro magnetico, bassa risoluzione, cattiva messa a fuoco e uso dello zoom sono tutti limiti difficilmente superabili. Ora la palla passa ai giudici, che il 22 maggio dovranno decidere se fare un tentativo e affidare a un esperto il compito di tracciare gli identikit.