Durante il dibattimento “sono emersi dei fatti gravissimi”, sostengono gli attivisti che oggi erano in aula per attendere l’esito del processo: “Aspettiamo le motivazioni per decidere come proseguire nella nostra battaglia, che crediamo essere sacrosanta”.
Il Tribunale di Bologna ha assolto tutti i sette imputati del processo sul People mover, “perchè il fatto non sussiste”: questo in base al comma 2 dell’articolo 530 del Codice di
procedura penale, che dà al giudice la possibilità di pronunciare una sentenza di assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova. Per l’ex sindaco Flavio Delbono e per l’ex assessore Villiam Rossi (entrambi accusati abuso d’ufficio) i pm avevano chiesto una condanna ad un anno e quattro mesi con sospensione condizionale della pena. La Procura aveva poi chiesto un anno e sei mesi, oltre ad una multa di 800 euro a testa, per Piero Collina (ex presidente di Ccc) e Francesco Sutti (ex presidente di Atc), imputati per turbativa d’asta e abuso d”ufficio. A giudizio erano finiti anche tre dirigenti comunali, per due dei quali la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione. Secondo l’accusa, il bando di gara per la realizzazione della monorotaia tra stazione e aeroporto (i lavori sono intanto iniziati) fu “cucito addosso” al Ccc anche grazie a un accordo occulto tra il consorzio e l’Atc (poi confluita in Tper). E’ probabile che la Procura non impugni la sentenza del Tribunale, perchè nel giro di pochi giorni scatterà la prescrizione dei reati.
Per il comitato No People mover, però, non finisce qui. Una delegazione di attivisti oggi era in aula, anche perchè il comitato era parte civile nel processo. All’uscita, non si nasconde che ci sia grande delusione: “Sì, certamente, non ci spieghiamo il perchè di una sentenza a nostro parere illogica”. Durante il dibattimento “sono emersi dei fatti gravissimi, che questa sentenza non spiega. Quindi aspettiamo le motivazioni per decidere come proseguire nella nostra battaglia, che crediamo essere sacrosanta. Ci sono documenti. Esiste un contratto, che la Procura ha definito occulto, che è servito per spiazzare la concorrenza di Acciona-Ghella e che ha aiutato Ccc a vincere il bando”.