Le parole usate dal sindaco per ribadire l'intenzione di sgomberare il cassero di porta Santo Stefano dicono molto. E intanto il Pd va a braccetto con Fi e Lega: larghissime intese sulla pelle della comunità Lgbtq.
Gli attestati di solidarietà per le Atlantidee dopo che il sindaco, con un'improvvisa ordinanza di sgombero, ha dato tempo fino alle 8 di martedì 6 ottobre per lasciare il cassero di porta Santo Stefano.
Verso l'assemblea cittadina di domani: "Sindaco e Giunta dovranno assumersi la responsabilità della violenta chiusura di uno spazio storico di froce, lesbiche, trans e femministe. Non sarà affatto una campagna elettorale tranquilla".
Ieri l'arrivo di un'ordinanza del sindaco: tempo fino a martedì per liberare i locali. Oggi prima risposta, con interruzione del Consiglio comunale. Lunedì sera assemblea cittadina: "Nessuno ci può sgomberare".
Dai collettivi ok a individuare "uno spazio più ampio, che possa ospitare contemporaneamente assemblee e laboratori, senza costringerci a cambiare la trama della nostra storia".
I collettivi del cassero di porta Santo Stefano sull'ultima "invenzione impolitica e pseudogiornalistica" contro Atlantide, riassumibile nella formula "pornosesso all’aperto".
Le realtà di movimento prendono posizione dopo la condanna di Teo, gli strali della politica di palazzo sul corteo di sabato e i domiciliari scattati per Angelo del Cua.
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La denuncia: manifestanti minacciati dai fascisti con i coltelli. Nelle riprese del nostro inviato il momento in cui i veglianti lasciano la piazza tra gli insulti.
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Palazzo d'Accursio si è impegnato a "garantire una sede" per le attività dei collettivi: "Quale sia la più idonea ci sembra chiarissimo: quella che riapre le porte da domani, venerdì 19 settembre".
Nella notte del Pride, sfondata una vetrina e strappati i cartelli contro fascisti, sessisti, lesbofobi, transofobi, omofobi e razzisti. "Un'azione mirata e violenta". Solidarietà da Atlantide.
