Il sindacato di base attacca il piano di salvataggio della Fondazione Alma Mater, che lascia a casa i precari e prevede contratti di solidarietà per gli assunti: "Socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti".
Il collettivo raggiunge in corteo da Piazza Verdi il Dipartimento da cui era stato sgomberato sabato: "Abbiamo preso l'aula 4 e da qui vogliamo ripartire, in cammino verso un'altra università".
Il collettivo Volya riporta la testimonianza di un episodio vissuto da uno studente e attacca: "La precarietà si manifesta nel quotidiano con queste sottili minacce".
Ma se arriverà un nuovo sgombero, annuncia il collettivo, a tutte le iniziative pubbliche a cui parteciperà il rettore Dionigi "noi saremo ogni volta a contestarlo".
Ritorno in via Filippo Re per il collettivo sgomberato dalle ex serre di Agraria a febbraio: "Uno spazio costituente che nasce dentro i conflitti, si nutre della cooperazione del sapere vivo, produce comune".
La Scuola di Lettere assegna un'aula in via Zamboni 38. Il collettivo: "Un passo indietro di certo insufficiente, ripartiamo da qui per riprenderci lo spazio che ci spetta".
"Studenti e precari", sui social network: "Il rettore è sparito furtivamente, mentre gli altri membri si dileguavano". Inoltre denunciano che "la Digos ha cercato con violenza di identificare i manifestanti".
I pm fanno sapere che "nessuno ha chiesto il sequestro dell'aula", ma per gli attivisti del collettivo, raggiunti da Zeroincondotta, è "impossibile che l'Università non fosse informata".
"Metteremo in campo altre iniziative", annuncia il collettivo, che chiede anche la restituzione immediata del Fondo Roversi.
Diciassette studenti erano accusati di aver invaso l'aula Barilli in Piazza Scaravilli nel 2005, in pieno movimento "No Moratti". Oggi l'assoluzione: "Il fatto non sussiste".
Il collettivo risponde ad una lettera aperta di alcuni docenti della Scuola di lettere dell'Alma Mater, che stigmatizzano le occupazioni di aule in via Zamboni definendole "prepotenze inaccettabili".
Il Cua aveva annunciato la contestazione dell'economista Andrea Ichino, ospitato dall'ateneo in Santa Lucia. All'arrivo degli studenti viene dispiegata la polizia in antisommossa e chiuso il portone, bersagliato da un lancio di uova.
