E’ accusato di concorso nell’attentato del 2 agosto 1980. La Procura generale propone inoltre una pena di sei anni per Piergiorgio Segatel (ex capitano dei Carabinieri accusato di depistaggio) e tre anni e sei mesi per Domenico Catracchia (ex amministratore di condominio in via Gradoli a Roma, imputato per false informazioni al pubblico ministero).
La Procura generale di Bologna chiede l’ergastolo con isolamento diurno per tre anni (il massimo consentito dalla legge) per Paolo Bellini, militante dell’organizzazione neofascista Avanguardia nazionale, a processo in Corte d’Assise per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. “Se una persona è responsabile di strage- ha spiegato l’accusa oggi in aula- per l’articolo 285 del Codice penale si deve applicare solo una pena, l’ergastolo. Ma qui ci sono anche 85 omicidi pluriaggravati, e siccome una persona non può essere condannata a due ergastoli, la legge dice che la soluzione è aggiungere qualcosa alla pena, ovvero associare l’ergastolo all’isolamento diurno”. Oltre a questo, la Procura chiede come pene accessorie “l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale e la decadenza della potestà genitoriale”. Infine, l’accusa chiede che “la Corte voglia pubblicare la sentenza di condanna”. La Procura generale propone inoltre una pena di sei anni per Piergiorgio Segatel, ex capitano dei Carabinieri accusato di depistaggio: “Noi riteniamo che ci siano i presupposti per affermare la sua responsabilità e non concedere le attenuanti generiche, perché nel comportamento processuale di Segatel non c’è nulla che possa essere considerato positivamente”, sostiene la Procura. Chiesta infine una pena di tre anni e sei mesi per Domenico Catracchia, l’ex amministratore di condominio di immobili in via Gradoli a Roma, imputato per false informazioni al pubblico ministero: “E’ un uomo che nega a prescindere” e la sua reticenza “ha indubbiamente ostacolato le indagini”, secondo la Procura.