Corsi sospesi a pochi giorni dall’inizio per mancanza di personale. Ieri presidio all’Ufficio scolastico, Cambiare Rotta: “Una situazione assurda, per chi vede nella scuola una possibilità di riscatto ed emancipazione personale non c’è spazio nella scuola del ministro Bianchi e del governo Draghi”.
Ieri “eravamo in presidio sotto l’Ufficio scolastico regionale insieme agli studenti delle scuole serali. Quella che stanno vivendo è una situazione assurda, in cui a pochi giorni dall’inizio della scuola hanno ricevuto un no secco per il loro inizio. La scusa accampata dalle istituzioni sarebbe una carenza del personale scolastico. Questa situazione, infatti, travolge tutta la provincia della ricca ed eccellente Bologna. Dopo un colloquio, hanno solo fatto cenno con qualche parola per sbloccare l’organico Covid, che comunque sarebbe solo fino a dicembre”. Lo riporta Cambiare Rotta, aggiungendo: “Questi studenti sono in gran parte studenti lavoratori o in attesa del diploma per poter lavorare e trovare la loro vita dignitosa: il trattamento che hanno ricevuto mostra come siano considerati da questo modello scolastico come dei veri e propri studenti di serie B. I fondi tanto annunciati sono stati concentrati nella scuola ‘diurna’, che nonostante questo vive allo stesso modo difficoltà strutturali e un rientro in sicurezza per cui non è stato fatto ancora nulla. Precari nel lavoro come precari nella scuola, questo è il destino a cui sono sottoposti questi studenti”.
Questa situazione, poi, “si aggiunge ad un trattamento strutturale delle serali come istituti di serie B- continua Cambiare Rotta- dal momento in cui le carenze di fondi hanno potuto portare a ingressi contingentati nei corsi o a insufficienze di insegnanti che seguissero gli alunni. Sappiamo bene, però, che questa visione rientra perfettamente nel modello di scuola che la nostra classe dirigente ha in testa, a partire dal ministro Bianchi che in questa regione l’ha gestita per dieci anni e da tutte le forze del centrosinistra, Pd in primis. Una scuola che dimostra ogni anno il suo fallimento con i problemi strutturali che da sempre deve affrontare: una competizione fra istituti che li differenzia in scuole di serie A e serie B, le carenze di aule e docenti, che impediscono un ritorno in sicurezza, la formazione di studenti che deve essere funzionale alle aziende e al tessuto d’impresa del territorio. Come contraltare di questo modello, infatti, vediamo un abbandono scolastico sempre crescente: la diretta conseguenza di una scuola che lascia indietro gli studenti. Per chi, come questi studenti, vede nella scuola una possibilità di riscatto ed emancipazione personale non c’è spazio nella scuola di Bianchi e del Governo Draghi! Non possiamo accettare il ricatto che questa scuola impone, mettendo gli uni contro gli altri studenti ‘diurni’ e ‘serali’, scaricando le responsabilità sull’assenza di organico o l’insufficienza di fondi. La scuola non ha età: affinché la scuola sia al servizio di tutti, dovrà cambiare radicalmente! Ministro Bianchi, faremo sentire la nostra voce!”.