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Scuola, riesce lo sciopero del pasto

Secondo i dati del Comune, la protesta ha coinvolto un bambino su due. La solidarietà di Eat the rich: “Sosteniamo chi cerca di ottenere un pasto buono e ad un prezzo sostenibile per i propri figli”.

05 Maggio 2014 - 18:06

Lo sciopero del pasto effettuato oggi nelle scuole di Bologna ha coinvolto, in pratica, un bambino su due. Secondo i dati ufficiali diffusi dal Comune, la protesta ha raggiunto un’adesione del 52%. Questo nonostante l’ostruzionismo praticato dall’amministrazione comunale e denunciato nei giorni scorsi dai genitori.  Sempre in base ai dati forniti dall’amministrazione, la percentuale di adesione nelle materne e’ stata del 49% (52% nelle comunali e  38% nelle statali), nella scuola primaria del 55% e del 28% in quella secondaria di primo grado.

Lo sciopero ha sicuramente funzionato nelle scuole che si trovano nel parco della Montagnola, le Betti: pare siano arrivati solo 17 pasti Seribo su 98 nel plesso 3 e 14 su 50 nel plesso 2. I bambini hanno dato vita ad un pic-nic nel parco, dove a dare la propria solidarietà sono arrivati anche gli attivisti della mensa autogestita “Eat the rich”: un progetto che in questa occasione “sostiene chi da anni- spiega un comunicato- prova ad ottenere per i propri bambini e bambine un pasto che sia buono e con un prezzo sostenibile. Chi è fortemente convinto che l’educazione passi anche da cosa e come si mangia, chi riconosce che mangiare in un piatto che non sia di plastica, un cibo che provenga da un campo in cui si rispetta la natura e dove non c’è sfruttamento, siano elementi di un momento della giornata affatto neutro e pacifico, dove c’è ancora tanto da strappare e provare a riscrivere dal basso”.

Continua il comunicato: “Per quanto consapevoli che l’autogestione come proposta politica in certi contesti è tutt’altro che semplice e tutta da immaginare, che sia almeno la pratica che permetta di mobilitarsi e fare pressione è sicuramente un primo passo. Come Eat the Rich, spazio di sperimentazione di costruzione di un pasto collettivo buono, per le tasche di tutti e laboratorio di condivisione e autoproduzione del cibo, siamo al fianco di questa mobilitazione e ne seguiremo i prossimi passi”.