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San Benedetto del Querceto, “gravissime negligenze” dietro la strage

Nel 2006, a Monterenzio, una fuga di gas provoco l’esplosione di una palazzina e la morte di cinque persone. I giudici, nelle motivazioni della sentenza che ha portato a cinque condanne, stroncano il pronto intervento Hera.

28 Agosto 2013 - 15:29

Guasti precedenti riparati con superficialità e un’organizzazione del pronto intervento di Hera assolutamente inadeguata ad affrontare le emergenze. Sono queste le motivazioni in base alle quali, lo scorso febbraio, il Tribunale di Bologna ha condannato cinque imputati del processo per la strage di San Benedetto del Querceto, la frazione di Monterenzio dove il 23 dicembre 2006 morirono cinque persone nel crollo di una palazzina, causato da una fuga di gas.

Quel giorno si verificò “qualcosa che contrasta a tal punto con una concezione comune e razionale di salvaguardia dei beni primari ed essenziali della collettività- hanno scritto i giudici nelle oltre 300 pagine delle motivazioni- da far apparire quasi inconcepibile che un evento di tale portata sia potuto accadere negli anni duemila e con le concrete modalità con cui si e’ verificato”. Le indagini hanno accertato “un’organizzazione del servizio che definire impudente, in relazione a quel territorio della provincia di Bologna, e’ un eufemismo”. L’evolversi “dell’emergenza in tragedia fu conseguenza della gravissima negligenza con cui la societa’ erogatrice del gas ha organizzato il servizio di Pronto intervento con procedure e carenze logistiche tali da determinare che una parte rilevante del territorio della provincia di Bologna”.