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Sala per Rachele Mussolini? Donne Anpi: “Assolutamente contrarie”

Ieri discussa (e respinta) la proposta Pdl di dedicare a una delle mogli del duce l’aula del consiglio. Lettera aperta del Coordinamento Donne dell’Associazione partigiani alla presidente del Quartiere: “Si vuole edulcorare il fascismo”.

27 Febbraio 2013 - 10:01

Il consigliere PDL Michele Laganà al Quartiere Santo Stefano ha proposto (ieri, ndr) di intitolare una sala pubblica a Rachele Mussolini, in quando “grande figura di donna italiana” che “è sempre rimasta fuori dalla politica, ha sempre cresciuto e difeso i figli con una grande umiltà e onestà in momenti difficilissimi dedicando tutta la sua vita a loro”. L’ordine del giorno è stato bocciato, con un solo voto a favore (quello di Laganà stesso).

Era insorto il Coordinamento Donne dell’Anpi di Bologna, con una lettera aperta alla Presidente del Quartiere: “Non identifichiamo affatto nel rimanere fuori dalla politica un titolo di merito. Anzi, notiamo come questo non sia propriamente il modello di cittadina e di cittadino che la nostra Costituzione promuove”.

“Pensiamo che la signora Rachele – continua la lettera – nel difendere i figli abbia fatto soltanto il suo dovere, peraltro in condizioni di grande privilegio. Nello stesso tempo non dimentichiamo le tante donne condannate dal Tribunale Speciale, le confinate e quelle poi entrate nel movimento di liberazione, figlie, madri, mogli e sorelle per le quali i vincoli della famiglia e dell’amore non furono un ostacolo al loro mettersi in gioco per contribuire alla costruzione di un mondo migliore in cui far crescere le nuove generazioni.

“Insieme a loro – si legge poi – il nostro ricordo va alle tante donne ebree morte nei campi di sterminio insieme ai loro incolpevoli bambini che non poterono difendere”. In conclusione, la proposta del consigliere Pdl è bollata come “un ulteriore tentativo di diffondere un’immagine buona ed edulcorata del fascismo” a cui le donne Anpi si dichiarano “assolutamente contrarie”.