Sotto tiro un’iniziativa musicale prevista stasera in vicolo Bolognetti, replica il collettivo: “Non dobbiamo scusarci se in mezzo alla precarietà delle nostre vite, di cui Berlusconi è responsabile, oltre alla passione per le nostre attività, senza alcun tornaconto personale, ci siamo presi il diritto all’ironia”.
“In queste ore fiumi di inchiostro, dichiarazioni altisonanti e parole di sdegno si muovono per una serata musicale chiamata ‘B.state funeral Party’ che si inserisce all’interno di una serata ricca di iniziative, che da anni arricchiscono il tessuto culturale della città con una programmazione accessibile e gratuita a chiunque, assieme ai numerosi progetti dall’alto impatto sociale che ogni giorno prendono vita a vicolo Bolognetti. Non dobbiamo scusarci se in mezzo alla precarietà delle nostre vite, di cui Berlusconi è responsabile, oltre alla passione per le nostre attività, senza alcun tornaconto personale, ci siamo presi il diritto all’ironia. Attività che coinvolgono e si prendono cura di tutti quei corpi vivi su cui Silvio Berlusconi scatenava la sua di ironia, accompagnata da politiche feroci”. Così Làbas con un comunicato diffuso sui social.
“Del resto, alle battute omolesbotransfobiche, razziste, misogene, classiste- continua il collettivo- è sempre corrisposto un modello di istituzioni e di società. Le stesse istituzioni che con una surreale e grottesca beatificazione fatta attraverso i funerali di Stato e una pausa di sette giorni delle attività parlamentari, oggi gridano scandalo e vogliono dare lezioni di etica usando la morte di chi sulla totale assenza di etica pubblica ha costruito un impero imprenditoriale e politico. Non serve nemmeno scomodare la morale -quella tanto ostentata dalla destra locale e nazionale- ed entrare nella villa di Arcore per dirsi che Silvio Berlusconi non ci mancherà. E allora ci viene da dire: tutte quelle parole che si stanno strumentalmente spendendo verso questa iniziativa, non sarebbe meglio che la politica le spendesse per difendere la vita che annega nel Mediterraneo ogni giorno? O dei danni e dei morti che con ricorrenza costante avvengono per scelte scellerate sulla gestione dei territori e sulla non manutenzione di strade o ferrovie? I Monarchi in Italia, per nostra fortuna, sono stati cacciati quasi 80 anni fa. Tutto questo sdegno non lo vediamo per i morti sul lavoro. Era di ieri la notizia che nelle ultime 24 ore ben cinque lavoratori hanno perso la vita nei luoghi di lavoro. Senza moralismi di sorta, noi di Silvio Berlusconi ci ricordiamo la distruzione del welfare state, dell’essere primo ministro durante il G8 di Genova, di aver gestito l’Italia come una sua azienda privata. Invitiamo, come tutti i mercoledi dell’anno, a passare a vicolo Bolognetti perche per chi ha voglia di guardare alla luna il programma e come sempre ricco, ampio e gratuito. Se viviamo, viviamo per camminare sulla testa dei re (W. Shakespeare). Stay rebel, stay Làbas”.