Quattro mesi dopo la fine dell’emergenza nordafrica ancora incertezza per alcune decine di migranti, l’amministrazione ci mette una pezza per una settimana ma non trova una soluzione definitiva, e incolpa il governo.
In piazza Cavalli, davanti alla sede del Comune, luogo centrale della città che ospita oggi il mercato e nei prossimi giorni la festa patronale, sono tornati ad accamparsi per tutta la giornata di oggi, dopo un primo presidio lo scorso lunedì, i rifugiati sgomberati dal Ferrhotel, la struttura che li ha ospitati per i due anni dell’Emergenza Nord Africa e dove hanno continuato a vivere dopo la scadenza del piano, il 28 febbraio.
Chiedono un posto dove stare: “Siamo senza niente”. Sono terminati anche i 500 euro della “buonuscita” ricevuta dal governo e adesso sono per strada. Secondo il Comune, due terzi degli accampati non sarebbero rifugiati ma migranti aggregatisi perché anch’esse in una situazione di disagio abitativo o comunque di difficolta.
Il sindaco scarica la responsabilità della situazione sul governo “che non ha dato continuità alla gestione dell’emergenza, lasciandola ricadere sugli enti locali”, e ammette di non essere in grado di fornire una soluzione collettiva e a lungo termine al problema”.
Stasera l’amministrazione ha garantito a tutti una sistemazione, per una settimana, in dei locali di pertinenza della circoscrizione 2, e i rifugiati hanno tolto il presidio. Il problema resta però insoluto: il Comune finora ha saputo offrire solo “incontri personalizzati, avendo la possibilità di soluzioni di accoglienza temporanea ma dignitosa”, i migranti chiedono una soluzione collettiva: “O tutti o nessuno”.