La vertenza riguarda le/i dipendenti della Iss Facility Service e al centro c’è “l’enorme divario dei trattamenti contrattuali rispetto a chi è assunto direttamente della multinazionale”, spiega l’Usb: oggi braccia incrociate e presidio davanti ai cancelli, domani si replica.
Braccia incrociate alla Philip Morris di Crespellano per le/i lavoratrici/ori in appalto della Iss Facility Service. Racconta Usb Lavoro privato: “Totale l’adesione allo sciopero dei lavoratori e lavoratrici in appalto alla Philip Morris di Crespellano, partecipato e combattivo il presidio che si è svolto dalle sei del mattino davanti alla sede della multinazionale del tabacco, una iniziativa per richiedere i necessari miglioramenti contrattuali richiesti da mesi e senza risposte soddisfacenti da parte dell’azienda in appalto Iss. Al centro della vertenza l’enorme divario dei trattamenti contrattuali tra i lavoratori assunti direttamente della multinazionale e il personale in appalto, contro discriminazioni e il lavoro povero: basti pensare che chi lavora su turni notturni l’intero mese raggiunge con fatica i 1200 euro in busta paga. Si chiedono adeguamenti nell’inquadramento, eliminazione del part time involontario, salario aziendale di 173 euro mensili. In queste ore sono arrivati timidi e ancora insufficienti segnali di apertura da parte dell’azienda rispetto alle richieste avanzate da molti mesi senza risultato. Per domani si replica con lo sciopero e il presidio con assemblea delle lavoratrici e lavoratori, forti nella determinazione di migliorare le proprie condizioni di lavoro e di salario”.