Nel 2022 il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto 71 ordinanze cautelari e ne ha respinte 70, segnala il presidente del tribunale amministrativo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, richiamando Questure e Prefetture ad impiegare “più diligenza” nella gestione di queste pratiche.
Il Tar dell’Emilia-Romagna richiama Questure e Prefetture sul tema dei permessi di soggiorno negati alle/i migranti. Gli atti di diniego o sanzionatori relativi a questi titoli “devono recare precise notizie in punto di fatto e congrua valutazione in punto di diritto delle cause impeditive della concessione dei benefici, soprattutto per quanto riguarda la pericolosità sociale del richiedente”: e se questo non avviene, avverte il presidente della sede bolognese del Tar dell’Emilia-Romagna, Andrea Migliozzi, “non possiamo non adottare decisioni che rilevano la contrarietà ai canoni di legittimità”. Cioè bocciare le decisioni che hanno negato il rilascio o il rinnovo del permesso. Ecco perché Migliozzi, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario, richiama Questure e Prefetture “a profondere ancor più diligenza nella gestione di queste delicate procedure”, pur precisando che il suo “vuole essere solo uno sprone a fare meglio e non una reprimenda”.
Negli ultimi due anni “il numero più alto di ricorsi depositati è proprio quello che vede la contestazione giudiziale da parte di immigrati di provvedimenti di diniego di permesso di soggiorno, di revoca dei titoli di soggiorno o di misure di accoglienza, di diniego di concessione di cittadinanza italiana e così via”, riferisce il magistrato. Più nel dettaglio, “nel 2021 abbiamo avuto 199 istanze cautelari contro provvedimenti di diniego di permesso di soggiorno, mentre nel 2022 le richieste cautelari sono state 169 rispetto ai complessivi 179 ricorsi presentati”. E le pronunce del Tribunale amministrativo in materia vanno sempre più nella direzione di un accoglimento di queste istanze: infatti, sottolinea Migliozzi, “sulle 199 del 2021 vi sono state 35 ordinanze cautelari di accoglimento e 95 di reiezione, e sulle 169 del 2022 vi sono state 71 ordinanze cautelari accolte e 70 respinte, quasi una perfetta parità”. A questo, prosegue, va poi aggiunto che “nel 2022 il Consiglio di Stato ha emesso 26 ordinanze cautelari di appello, di cui 11 con esito di accoglimento e 12 di reiezione, e altre tre con esito diverso”.