Era una storica richiesta dell’associazione dei familiari delle vittime della strage della Stazione. Ora il testo sarà discusso dal Senato. Previsto un massimo di 4 anni di detenzione per chi inquina indagini e processi.
Fino a quattro anni di carcere per chi manomette prove per depistare attività investigative. E’ quanto prevede il disegno di legge, approvato a Montecitorio con 351 voti favorevoli, 50 contrari e 26 astensioni, sul reato di depistaggio e inquinamento processuale.
Tra le aggravanti previste, quella per i pubblici ufficiali e quelle nel caso di processi per strage, mafia, associazione sovversiva, traffico di armi, sequestro a fine estorsivo, tratta di persone. Il depistaggio aggravato comporta il raddoppio dei termini di prescrizione. Il testo ora passerà all’esame del Senato.
L’introduzione di tale reato è storicamente una richiesta dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, il cui presidente Paolo Bolognesi, eletto deputato a febbraio 2013 nelle liste del Pd, esprime oggi grande soddisfazione.
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