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Nautilus al quartiere: “Noi impegnati per una convivenza quanto più serena possibile”

Le/gli studentesse/i dello spazio autogestito di via S.Giacomo scrivono alle/i residenti: “Se ancora non foste venuti a conoscerci da vicino, vi invitiamo calorosamente a farlo”. Intanto, il Cua raccoglie segnalazioni su problemi relativi alle tasse universitarie.

08 Maggio 2018 - 12:51

Negli ultimi giorni la stampa mainstream ha dato spazio a nuove polemiche sulle attività del N/Aut Nautilus Autogestito e dallo spazio di via San Giacomo arriva una lettera pubblica rivolta ai residenti e alle residenti del quartiere universitario: “Siamo gli studenti e le studentesse che da circa un anno e mezzo hanno dato vita a Nautilus Autogestito, uno spazio sociale in via San Giacomo 11, nato in un luogo prima adibito a magazzino, poi caduto in disuso. Abitiamo tutti e tutte nei paraggi,chi da anni chi da pochi mesi, e ben conosciamo le peculiarità di questo pezzo di città: l’Università con le sue tanti sedi, biblioteche e sale studio, la conseguente numerosa presenza studentesca, i vari giardinetti e luoghi d’incontro, bar e locali aperti fino a tarda notte, la movida, la voglia di divertirsi, il bisogno di studiare, lavorare, e riposarsi. Tante necessità diverse, tanti comportamenti differenti, alcuni riprovevoli. Noi, nel nostro piccolo, siamo mossi da ideali semplici e genuini: vogliamo che in questo quartiere si possa aver tutti e tutte ciò di cui abbiamo bisogno: case, biblioteche, servizi, opportunità, reddito, comodità, rispetto. Vogliamo semplicemente che abitare qui sia bello, per tutti. Crediamo che l’aggregazione, lo stare insieme dopo ore di studio o lavoro sia necessario, che passare del tempo chiacchierando e ballando sia indispensabile per chiunque. Nautilus nasce per questo, ma non soltanto e non principalmente: all’interno delle serate e pomeriggi che proponiamo trovano infatti spazio scrittori, artisti di vario genere, musicisti, attori, studiosi e professori. Seminari di approfondimento sulle trasformazioni urbane, live painting, dibattiti a partire da pubblicazioni di varia natura e disciplina, spettacoli teatrali e moltissimo altro. E’ quello che siamo e, se ancora non foste venuti a conoscerci da vicino, vi invitiamo calorosamente a farlo!”.

Continua la lettera: “Il nostro spazio nasce per percorrere questo sentiero, se talvolta non sembra è forse a causa (o in virtù) della natura del nostro gruppo: siamo tutti studenti e lavoratori, gestiamo lo spazio di San Giacomo 11 in maniera volontaria e non retribuita, nessuno di noi aveva prima avuto la bella occasione, la responsabilità di mandare avanti un’esperienza così, nel cuore della più discussa e frenetica zona di Bologna. Se dunque nell’ultimo anno e mezzo abbiamo arrecato disturbo o fastidio, se non abbiamo permesso a qualcuno di avere ciò di cui ha bisogno, come un po’ di prezioso riposo, non era nostra intenzione. Di giorno in giorno cerchiamo di migliorare e perfezionare le nostre capacità, già da un paio di settimane ci stiamo impegnando affinché la convivenza del Nautilus con questo quartiere possa essere quanto più serena possibile: la musica d’ora in poi verrà spenta sempre alla mezzanotte e faremo in modo che i volumi sonori non infastidiscano il vicinato (abbassandoli quanto più possibile), così da poter al contempo garantire il giusto diritto al divertimento e il non meno indispensabile a riposare. Le nostre porte sono aperte, vi aspettiamo!”.

Intanto, nei giorni scorsi il Cua ha comunicato di aver raccolto segnalazioni del fatto che molti studenti “hanno ricevuto una mail da Abis (ufficio per le Contribuzioni Studentesche) in cui si diceva che la posizione contributiva dell’anno accademico 2017/2018 era stata rivista, e che quindi nonostante fossero stati considerati idonei all’esonero delle tasse tramite il calcolo Isee, devono ora pagare in un’unica rata con scadenza il 31 maggio il totale delle tasse universitarie. Invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a segnalarci se anche loro si sono trovati in una situazione simile”.