Attualità

Messina / Teatro Pinelli, sgombero e nuova occupazione

Il progetto di “autogoverno dei beni comuni” sfrattato per la seconda volta (la prima lo scorso aprile), immediata la reazione degli attivisti che trovano una nuova casa al teatro Vittorio Emanuele.

20 Gennaio 2014 - 21:06

(da Radio Blackout)

foto da twitter @Ketty_Berty

Dopo lo sgombero di ieri mattina dalla Casa del Portuale di via Alessio Valore gli occupanti del Teatro Pinelli Occupato lo avevano annunciato: “Andremo a occupare altrove”.

Il tempo di organizzarsi dopo l’assemblea del pomeriggio e l’obiettivo successivo è stato il teatro Vittorio Emanuele. Il copione, come già si è visto per l’ex Teatro in Fiera e per la Casa del Portuale, si ripete: sacchi a pelo e cartelloni inneggianti l’occupazione.

Resta da vedere come reagirà adesso l’amministrazione Accorinti, direttamente coinvolta nella gestione dell’Ente Teatro di Messina tramite il presidente (scelto dal sindaco) e i tre componenti il Consiglio di amministrazione, che sono in attesa della ratifica delle nomine da parte del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Intanto questa mattina la conferenza stampa si è trasformata in un’assemblea.

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> Il comunicato diffuso dopo lo sgombero

Il secondo sgombero in meno di un anno: il teatro Pinelli a Messina resiste con la città

Il teatro Pinelli di Messina è sotto sgombero dalle 7 di stamani. Nella “relata di notifica” si parla di reato di spettacoli non autorizzati, di invasione di una proprietà pubblica – (in evidente stato di degrado ed abbandono – n.d.r.): “I militari hanno in particolare notato un consistente afflusso nei locali di numerosi giovani intenti a dialogare (…) e lo svolgimento nei suddetti locali di concerti e spettacoli previamente pubblicizzati su socialnetwork, sul sitowww.teatropinellioccupato.it”

In sintesi al Teatro Pinelli viene imputato: reato di autocostruzione di un palco (di due..), reato di autoformazione gratuita, reato di antimilitarismo, reato di auto recupero, reato di incremento dell’attività culturale cittadina, reato di costruzione di un’identità collettiva in una città in terremoto permanente, reato di antirazzismo, reato di favoreggiamento sfrattati, reato di accoglienza, reato di ospitalità.

L’autogoverno dei beni comuni fa paura a chi preferisce gli spazi abbandonati, dismessi, lasciati in mano alla malavita organizzata e alla speculazione edilizia.

È un caso che proprio stamani nel corso dell’operazione militare sia stata consegnata a un attivista del teatro la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale in occasione della manifestazione NO MUOS? Ed è un caso che tutto questo accada proprio in occasione dello sgombero della ex casa del portuale che sulla carta risulta essere di proprietà della Regione? Ed è ancora un caso che due degli attivisti a cui nei giorni scorsi è stata notificata la denuncia per occupazione delle antenne militari M.U.O.S. siano tra i quattro denunciati per l’occupazione della ex casa del portuale? 4 denuncie: un giornalista, un video maker e due attivisti No Muos; più le sei persone che la scorsa notte hanno dormito in teatro.

La ex casa del portuale, nella zona della stazione marittima di Messina è stata protagonista del dibattito politico negli ultimi mesi: prima perché al centro di una area di beni dismessi del patrimonio comunale (ex mercato ittico, dogana, magazzini generali, ex silos) poi per il graffito di Blu, uno dei writers più famosi al mondo, opera di cui si è interessato anche l’assessorato alla cultura del comune di Messina e la soprintendenza, infine per le denuncie del commissario liquidatore della cooperativa, Placido Matasso, che gestiva fino al 2011 l’immobile, lasciato poi in totale stato di abbandono.

Numerosi cittadini, il circolo Arci Thomas Ankara, il movimento Cambiamo Messina dal basso e gli assessori Mantineo e Ialacqua e Cucinotta della giunta Accorinti si sono precipitati in sostegno degli attivisti. Dopo una assemblea cittadina si deciderà come procedere.

Teatro Pinelli Occupato