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Mensa, studenti tornano a “bussare alla porte dei responsabili” in ateneo

Oggi a processo altri due manifestanti coinvolti negli scontri di piazza Puntoni, blitz in rettorato. Cua su Poletti: “Il suo è odio di classe”; su fondi regionali diritto allo studio: servano a “servizio accessibile e dignitoso”.

21 Dicembre 2016 - 19:36

foto fb CuaAncora un pranzo sociale degli studenti per dire che “le giuste lotte per la dignità non vanno certo in vacanza!”, convocato dal Cua questa mattina mentre nelle stesse ore si teneva il processo ad Alessio e Pavel che, come già era successo la settimana scorsa a Lomaz, sono accusati di aver avuto ruolo attivo negli scontri avvenuti davanti alla mensa di piazza Puntoni nel mese di novembre. Sulla sua pagina facebook il collettivo ha scritto oggi: “Mentre in tribunale si consumava l’infame processo ai danni di due generosi studenti arrestati mentre lottavano per l’abbassamento dei prezzi della mensa, questa mattina siamo tornati a bussare alle porte dei responsabili, della Prorettrice Trombini prima di tutto, che evidentemente crede di poter sbeffeggiare gli studenti e le studentesse tradendo sistematicamente le promesse fatte. Le giuste lotte per la dignità non vanno certo in vacanza! Cara prorettrice, continuiamo a vigilare sull’effettiva convocazione della contrattazione sociale, con la promessa – che manterremo – di continuare a combattere per l’inalienabile diritto ad un pasto a prezzi accessibili. Arresti e condanne non scalfiscono la determinazione di quanti e quante sanno di aver ragione.” Come raccontano gli attivisti il pranzo di oggi “si è svolto in un luogo ‘simbolo’ della spavalderia e inadeguatezza della governance universitaria: il ‘Pausa Pranzo’, un bilocale in via Petroni allestito con tavoli e forni a microonde dove – ridicolo ma vero – chi non può permettersi un pasto in mensa almeno si può riscaldare la pasta portata da casa!”.

Su facebook il Cua attacca inoltre Poletti per le sue recenti gravi dichiarazioni sui giovani: “Dall’alto della sua carica di ministro continua a fare dichiarazioni cariche di odio, odio che oggi più che mai si manifesta nel suo essere apertamente odio di classe, nei confronti di quella generazione che dovrebbe farsi sfruttare con il sorriso sulle labbra, perché in fin dei conti lavorare gratis da McDonald’s a 16 anni è un’opportunità! Del resto che aspettarsi, prima di salire al tronetto, l’abbiamo conosciuto da Presidente di Legacoop nei giorni delle coraggiose e appassionate lotte ai cancelli dei magazzini logistici di Bologna e Piacenza. Mentre a Granarolo lavoratori e studenti fronteggiavamo l’infame arroganza padronale che distribuiva manganellate, licenziamenti e vessazioni lui era dall’altra parte, seduto in poltrona a dare il “Via” a patrocinare arresti e violenze”.

E’ infine di alcuni giorni fa la notizia che i fondi stanziati dalla regione Emilia-Romagna per il diritto allo studio salirà a ottanta milioni e ottocentomila euro per il prossimo anno, e per il Cua – che a tal proposito ha diffuso un comunicato – si tratta di “un’altra importante conquista”, infatti “già da diversi anni si è iniziata a porre l’attenzione sulla questione del diritto allo studio e dell’accesso ai costi dell’università. Dalle lotte contro il nuovo isee a quelle contro il caro-mensa l’istanza forte che veniva sollevata dagli studenti è stata fin dall’inizio quella di più risorse per i servizi ed agevolazioni. Anni di autoriduzioni ed iniziative, cortei e pranzi sociali fino alla grande resistenza di questi ultimi mesi in mensa hanno sollevato con ancora più forza ed insistenza la questione ed è grazie alla grande determinazione messa in campo che ora si riescono a vedere i primi risultati.”

Un risultato ottenuto anche grazie alla “determinazione collettiva” delle studentesse e studenti in lotta contro il caro-mensa in questi mesi, in cui la “la generosità di Lomaz, Alessio e Pavel è stata colpita con l’arresto”. Infatti “dopo essere riusciti a scalfire il muro di gomma dell’università, strappando alla prorettrice Trombini la possibilità di entrare in uno spazio di contrattazione con la consulta regionale, adesso vediamo questi 80 milioni come un’altra importante vittoria. Un passaggio che senza le pressioni continue da parte degli studenti e delle studentesse probabilmente non avremmo visto. Ora dobbiamo fare in modo che si entri nel merito della questione mensa controllando che con quegli 80 milioni potremmo vedere anche a Bologna un servizio accessibile e dignitoso. Andiamo avanti fino alla vittoria! Mensa per tutti!”