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Just Eat firma: i riders diventano lavoratori dipendenti

“Fuori dalla schiavitù”, gioiscono Riders Union Bologna e la rete nazionale Rider X i Diritti: “Riconosciuti paga oraria, monte ore garantito in fasce a tempo indeterminato per chi già lavorava, ferie, malattia, mensilità aggiuntive, trattamento di fine rapporto, congedo parentale, assegni familiari, maggiorazioni, premi di produzione, rimborsi per i mezzi, permessi, assicurazioni e diritti sindacali”.

30 Marzo 2021 - 10:34

I fattorini di Just Eat diventano lavoratori dipendenti, con l’azienda che ha accettato di applicare ai riders il contratto collettivo nazionale Trasporto merci, Logistica e Spedizioni integralmente. E’ quanto prevede l’accordo aziendale firmato ieri a Roma con le categorie dei lavoratori dei trasporti e dei lavoratori atipici di Cgil, Cisl e Uil e reso possibile dalle lotte dei collettivi di ciclofattorini sorti nelle città. Per Riders Union Bologna e per la rete nazionale Rider X i Diritti è una “giornata storica per tutto il movimento rider a pochi giorni dalla più grande mobilitazione nazionale mai vista nel settore, che ha avuto un ruolo imprescindibile anche sul risultato strappato in questo rush finale: dopo il No Delivery Day di venerdì 26 marzo, in cui migliaia di lavoratori hanno partecipato allo sciopero da più di 30 città italiane, con l’ausilio e il supporto di moltissimi consumatori che hanno deciso di boicottare il servizio in solidarietà, un altro passo importante viene calcato sulla strada del riconoscimento dei diritti di tutte e tutti i rider. Oggi per la prima volta in Italia, una multinazionale del delivery sigla un contratto, dopo una negoziazione avvenuta tra tutte le parti sociali, avviando un processo che porta la figura del fattorino all’interno del Contratto Collettivo Nazionale della Logistica, Trasporti, Merci e Spedizioni riconoscendo piene tutele alle lavoratrici e ai lavoratori dell’azienda, che saranno tutti assunti finalmente con un contratto di lavoro vero diventando dipendenti”.

Continua il comunicato: “Il gruppo Just Eat Take Away attraverso questo contratto riconosce anche lo status di lavoratori a tutti gli effetti per i suoi corrieri, cambiando assetto organizzativo (passaggio non banale) impegnandosi in questo modo a favorire la riqualificazione della natura del rapporto di lavoro riportando la figura del fattorino delle consegne a domicilio nell’alveo del lavoro garantito. Vigileremo sul contratto e sulla sua applicazione nei vari processi aziendali battendoci per il suo rispetto e miglioramento. Dalle strade come ogni altra volta partiremo, dalla base e dal basso, come sempre. Siamo fieri di poter dire che da un Regolamento Aziendale proposto all’inizio del confronto su livelli salariali in linea con un Contratto Collettivo Nazionale dei Multiservizi siamo riusciti ad ottenere miglioramenti sostanziali. Nei prossimi giorni verranno prodotti e diffusi materiali informativi ed esplicativi sulle nuove condizioni contrattuali da parte dell’azienda e delle rappresentanze dei lavoratori. Insieme ai lavoratori organizzeremo nei territori diversi momenti di confronto e di discussione per valutare e condividere meglio le nostre impressioni sul momento di transizione che si sta per aprire in azienda, con importanti ripercussioni anche su tutto il comparto del delivery”.

“Crediamo – continuano i riders – che questo sia soltanto un altro passo fondamentale verso la regolamentazione generale del settore e lo stralcio dell’accordo capestro firmato da Ugl e Assodelivery, nella lunga battaglia che ormai da anni portiamo avanti verso il riconoscimento dei nostri diritti. Inalienabili sono i diritti dei lavoratori come la dignità delle persone che reclamano giustizia sociale. La lotta paga sempre e non lo dobbiamo mai dimenticare. Aspettiamo notizie anche da Assodelivery a questo punto, perché non dimentichiamo che c’è un tavolo di negoziazione in sospeso con Glovo, Deliveroo, Uber Eats e Social Food sul tema della salute e la sicurezza sanitaria dei lavoratori e una contrattazione da affrontare su tutele e diritti. E noi non ci tireremo certo indietro, aspettando anche notizie dal Ministero e dal Parlamento Europeo. Avanti riders, non un passo indietro! Non per poi ma per tutt*”.