Manifestazione davanti alla sede degli industriali in via Barberia: esecutivo “inaccettabile”, guidato da quello stesso Draghi autore della famosa “letterina” all’Italia e cioè di “un vero e proprio piano di smantellamento sociale per distruggere i diritti del lavoro, della pensione e del welfare state”.
Nel giorno del voto di fiducia al Senato sul governo Draghi, manifestazione a Bologna (così come in altre città italiane) contro il nuovo esecutivo: nella serata di oggi si è tenuto un presidio davanti alla sede di Confindustria in via Barberia a cui hanno aderito Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista, Si Cobas, Rete dei Comunisti, Noi Restiamo, Giovani Comunisti e Partito Comunista Italiano. In Parlamento “non c’è nessuna forza politica che si candida a fare una vera opposizione popolare contro questo Governo- recita il comunicato diffuso per spiegare le motivazioni della manifestazione- e anche le fedeli associazioni e sindacati confederali hanno già dato il loro benestare. Né questo consenso né la propaganda di un’intera classe giornalistica allineata al potere può farci dimenticare chi è Draghi: un banchiere che dopo avere lavorato per le più grandi banche del mondo è diventato persona di potere nelle istituzioni italiane ed europee, passando da Bankitalia alla Bce. È proprio a Francoforte che da una parte distrugge la Grecia, e dall’altra redige la famosa ‘letterina’ all’Italia, un vero e proprio piano di smantellamento sociale per distruggere i diritti del lavoro, della pensione e del welfare state. Con quella lettera si apriva il governo ‘lacrime e sangue’ di Mario Monti, di cui Draghi è l’ispiratore. Mentre qualcuno diceva ‘aspettiamo a vedere prima di giudicare’ Draghi presentava una squadra di governo inaccettabile in ogni suo singolo componente. Sappiamo da che parte sta Draghi, e non abbiamo bisogno di aspettare per sapere bene che sarà dalla parte di banche, Unione Europea e Confindustria”.
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