I giudici danno ragione a due migranti che avevano presentato ricorso dopo che l’amministrazione aveva negato la loro richiesta, sulla base della legge Salvini. Il sindaco Merola perde ma esprime “soddisfazione” a afferma che Palazzo D’Accursio non impugerà le sentenze. Lo farà invece il ministro dell’Interno: pronunciamento “vergognoso”.
Il tribunale di Bologna ha dato ragione a due richiedenti asilo a cui il Comune aveva negato l’iscrizione anagrafica in base al decreto Salvini. Ora l’amministrazione dovrà provvedere all’iscrizione su ordine della magistratura. In uno dei due casi, ad aver presentato ricorso è stata una una donna, senza fissa dimora, titolare di permesso di soggiorno per richiesta di asilo. La donna è temporaneamente ospite in una struttura di accoglienza ed ha spiegato di aver lasciato il proprio Paese d’origine sentendosi perseguitata a seguito della sparizione del marito e del figlio. Nell’accogliere il suo ricorso, il tribunale tra le altre considerazioni ha sottolineato che la mancata iscrizione ai registri anagrafici impedisce l’esercizio di diritti di rilievo costituzionale ad essa connessi, tra i quali rientrano ad esempio quello all’istruzione e al lavoro.
Con un’ardita capriola, il sindaco Virginio Merola ha commentato i pronunciamenti dei giudici esprimendo soddisfazione per aver… perso la causa. “Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherà senza opporsi”, ha dichiarato il sindaco. “Smentire la destra significa batterla usando la legge e la legalità democratica. Quando ho ridato l’acqua agli occupanti ho agito come autorità sanitaria e non come delegato del Governo, che è invece il caso dell’anagrafe. Il ministro Salvini fa propaganda ma i fatti lo smentiscono, è ingiusto negare la residenza ai richiedenti asilo”. Le parole di Merola, però, non chiariscono se a questo punto il Comune comincerà ad accettare le richieste di iscrizione da parte dei richiedenti asilo o se si limiterà ad attuare le ordinanze del tribunale che dovessero dare ragione ad altri ricorsi. “Sentenza vergognosa”, è invece il commento di Salvini, che annuncia l’intenzione di ricorrere contro il tribunale bolognese.