Acabnews Bologna

Il Santo Stefano boicotta lo sciopero delle pappe

Il Quartiere: “I bambini consumeranno pasto Seribo, non sarà dato loro cibo portato da casa”. Cobas: “E’ la peggiore tradizione padronale, sia garantita agibilità a legittime e civili iniziative di protesta della cittadinanza”.

27 Aprile 2014 - 14:37

Astensione dalla mensa del 5 maggio:
il Quartiere Santo Stefano fa sentire la voce del padrone

Della recente nota diffusa nelle scuole materne comunali dalla Responsabile Servizi educativi e Scolastici del quartiere Santo Stefano, dott.ssa Marica Motta, davvero non si sentiva il bisogno. E’ la decisione di alzare inutilmente i toni sulla giornata di protesta organizzata dai genitori contro la gestione del servizio mensa nella scuole di Bologna.

“Nel momento del pasto i bambini consumeranno regolarmente il pasto fornito da SERIBO. Non sarà dato loro alcun cibo eventualmente portato da casa”.

Queste le disposizioni. Ai genitori che vogliono aderire alla protesta viene offerta come unica possibilità quella di ritirare i figli alle 11.45 e ai dipendenti si nega l’autorizzazione a permettere che i bambini consumino il pasto portato da casa.
O accetti il servizio mensa SERIBO così come è o rinunci alla scuola !!!

Vengono addotti pretestuosi vincoli di regolamento con tanto di richiami psico-pedagogici e morali per difendere ciò che è chiaro a tutti: i propri interessi di bottega.

Guarda caso solo nelle scuole comunali la pratica della civile collaborazione tra genitori e dirigenti scolastici lascia il posto all’aperta contrapposizione che assume la forma della minaccia e del ricatto contro genitori e dipendenti.

E’ la peggiore tradizione padronale di boicottaggio degli scioperi, che crea nuovi motivi di legittimazione della protesta mettendo in luce quanto siano torbidi gli affari che girano intorno alla gestione delle mense scolastiche

Lo “sciopero del pasto” coinvolgerà tutte le scuole primarie e materne di Bologna e verrà gestito in modo civile e pragmatico, salvaguardando il diritto di protesta dei genitori e lo svolgimento delle attività didattiche ordinarie. Sarà una giornata diversa solo per il fatto che tantissime/i bambine e bambini consumeranno un pasto portato da casa.

Non è quindi accettabile la logica da cui muove il quartiere Santo Stefano per il quale il diritto costituzionale alla Istruzione è compiutamente garantito solo se ed in quanto si usufruisce del servizio mensa come attualmente previsto ed organizzato.

Ci auguriamo che la reazione scomposta del quartiere Santo Stefano sia solo una iniziativa individuale e che arrivi una pronta rettifica -e una dimostrazione di maggior equilibrio -da parte dei responsabili del settore scuola del Comune garantendo agibilità democratica alle legittime e civili iniziative di protesta della cittadinanza

Cobas