Attualità

Il 25 aprile, la Polverini e le Nuove Resistenze

La ReteAntifascistaMetropolitana romana: «Oggi 25 aprile 2010 ha preso parola la Roma antifascista, nel corso di una giornata che ha visto avvenimenti che stanno facendo parlare (e straparlare) organi di informazione ed esponenti politici.»

26 Aprile 2010 - 11:49

La neo-presidente della Regione Lazio Renata Polverini si è presentata sul palco gestito dall’Anpi con l’intenzione di parlare. Da gran parte della piazza si è immediatamente levata una contestazione decisa fatta di grida, slogan, cori, canti di “Bella Ciao”. Visto il clima decisamente ostile animato da persone di tutte le età la Polverini si è allontanata rinunciando ad intervenire. A questo punto quella gran parte della piazza che aveva contestato la Polverini ha dato vita ad un corteo di almeno cinque mila persone che si è diretto come da programma verso Piazza Vittorio, corteo convocato con la parola d’ordine “Contro i fascisti vecchi e nuovi, in piazza le nuove Resistenze”.

Alcune considerazioni. La contestazione è partita in maniera assolutamente spontanea ed ha coinvolto la grande maggioranza delle persone presenti, al di là delle appartenenze, sia politiche che generazionali. La contestazione riguardava esclusivamente la presenza della neo governatrice senza coinvolgere i partigiani presenti. Dispiace che nella confusione possano averne fatto le spese persone universalmente stimate per il contributo da loro dato durante la Liberazione dal nazifascismo. Ci stupisce lo stupore e lo scandalo manifestato nelle dichiarazioni rilasciate subito dopo i fatti.

Che cosa ci si aspettava? Sono noti i rapporti della Polverini con la galassia del neo fascismo squadrista, protagonista negli ultimi anni a Roma di un’escalation di violenza ai danni delle persone da loro ritenute indegne di calpestare il sacro suolo dell’Italia, agitatrice di parole d’ordine improntate alla xenofobia e al razzismo, all’omofobia, all’antisemitismo, all’odio verso il diverso. Delle loro infamie sono piene le cronache. Ebbene la signora Polverini non si è forse recata allo stadio Olimpico a cercare i loro voti, ricevendo baci, abbracci e saluti romani dai settori fascisti della tifoseria? Non ha forse ricevuto grandi attestati di stima dai camerati di Casa Pound durante la festa per la sua elezione a Piazza Vittorio? Non sono forse pronti incarichi di responsabilità nella gestione della cosa pubblica all’interno della nuova giunta che si va formando in Regione affidati a personaggi impresentabili?

Queste cose la coscienza antifascista di Roma le conosce, nulla di più prevedibile di una contestazione decisa nei suoi riguardi in quella piazza simbolo di una città medaglia d’oro per la Resistenza. Ma c’è di più: la presenza della Polverini sul palco rappresentava il tentativo di derubricare il 25 aprile a mera celebrazione commemorativa, relegando nel passato i valori dell’antifascismo, gettando nello stesso calderone partigiani e repubblichini, vittime e aguzzini, fascisti e antifascisti.
Proprio ora che la deriva autoritaria in atto nel paese fa temere uno scivolamento verso fenomeni di fascismo conclamato, nel contesto di una grave crisi sociale, economica, culturale che vede il tentativo da parte di chi ci governa di espungere dalla società quelle dinamiche di conflitto che disturbano gli interessi dei potentati economici e finanziari. Revisionare il passato per governare il presente. Questo tentativo non è passato. La demarcazione netta tra fascismo ed antifascismo non è un retaggio del passato ma una delle chiavi di interpretazione del presente.

Siamo coscienti che la canea reazionaria (spesso animata da spirito bipartizan) prenderà la palla al balzo per criminalizzare una piazza intera che contestava, sminuendo, minimizzando, riducendo il tutto alle solite dinamiche fra opposti estremismi. Ma la coscienza antifascista di questa città ha le spalle larghe, “questa città ribelle e mai domata” non si tirerà indietro nell’affermare con sempre più forza i valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della Liberazione dai fascisti vecchi e nuovi. Le nuove resistenze sono in marcia e per loro il 25 aprile dura tutto l’anno.

Rete Antifascista Metropolitana