I dati della Regione evidenziano anche come tra i nativi il tasso di occupazione sia simile a quello pre-crisi, mentre tra gli stranieri è crollato dal 70 al 63%.
In Emilia-Romagna 256.000 lavoratori sono stranieri, il 13% della forza lavoro complessiva. Due su tre fanno lavori manuali, nove su dieci sono subordinati, la retribuzione media è inferiore ai 1.100 euro, mentre per i nativi è di 1.422. I migranti titolari di impresa individuale attiva in Emilia-Romagna, invece, sono 38.600, il 16,7%. Oltre il 40% operano nel settore delle costruzioni a cui segue il commercio all’ingrosso e al dettaglio (26,1%). A fornire i dati è l’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio, istituito da viale Aldo Moro.
Nel 2017 in Emilia-Romagna il tasso di occupazione per i migranti è pari al 63,1%, mentre per gli italiani e’ del 69,6%. Dieci anni fa le percentuali erano allineate al 70%: nel lungo termine a pagare la lunga crisi sono dunque stati in grandissima parte i primi.