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Giorno e notte davanti al Tanari: “No ai licenziamenti, basta appalti”

Da ieri ripartito il presidio al parcheggio comunale, Usb ribadisce la richiesta dei “necessari provvedimenti a tutela del personale”. Il sindacato di base va anche all’attacco di Tper e Marconi Express per aver “disertato” una commissione in Comune sul People mover, mentre il comitato da sempre contrario alla monorotaia chiede l’apertura di un’istruttoria cittadina.

01 Febbraio 2022 - 17:09

Dall’alba di ieri mattina i lavoratori del parcheggio Tanari sono tornati in presidio permanente davanti all’ingresso del parcheggio comunale per chiedere l’adozione di “necessari provvedimenti a tutela del personale da parte del Comune e dell’azienda Bomob (multinazionale Engie)”, spiega l’Usb: “Ricordiamo che si tratta dei lavoratori in subappalto che non sono stati tutelati nel subentro tra la società trasporti Tper e la vincitrice del mega appalto della sosta di Bologna. Mentre anche tanti altri lavoratori sono appesi a proroghe di poche settimane. Per Usb è necessaria una radicale inversione di rotta nella gestione dei servizi di mobilità della città: basta appalti e subappalti, basta opere inutili e progetti fallimentari ai danni di lavoratori, lavoratrici e cittadini. Per venerdì 4 febbraio indetto lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, che interesserà le aziende Tper, Bomob, Holacheck e le atre aziende in appalto contro i mancati investimenti strutturali nel settore, per interrompere l’ossessionante e vizioso criterio che vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato garantendo loro profumati profitti”.

Sempre al presidio, ieri sera, si è svolta anche una cena per “una serata di solidarietà concreta- sottolinea Usb- per questo momento di resistenza all’ossessionante ripetersi dello stillicidio di licenziamenti che accompagna il bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato. Ringraziamo quanti ci hanno espresso la loro solidarietà in queste ore, anche sostenendo materialmente il presidio in corso”. Il presidio è poi proseguito anche stanotte, “dentro la struttura montata davanti all’ingresso ormai incustodito da più di un mese”, fa notare il sindacato.

Usb, inoltre, segnala che ieri i vertici aziendali di Tper e Marconi Express hanno “disertato” l’audizione in commissione consiliare che si è svolta in Consiglio comunale sul People mover: “Ancora una volta il management di queste aziende dimostra la propria arroganza e impunità rispetto ai problemi che si stanno accumulando da anni sul sistema del trasporto pubblico locale. Il People mover, servizio di navetta che collega la stazione ferroviaria all’aeroporto Marconi di Bologna, opera inutile nata male e andata peggio, è l’ultimo anello di una lunga catena di progetti fallimentari e di ‘incidenti’ aziendali che vedono coinvolte le ultime giunte di Bologna e le aziende del trasporto pubblico. Basta pensare al Civis, al Fer, all’appalto della sosta acquisito da Bomob alla gestione Holacheck delle biglietterie, delle officine interne ecc e domani chissà cosa accadrà con i cantieri della linea rossa del tram e del Passante. La città merita l’azzeramento dei vertici aziendali e una radicale inversione delle politiche comunali e metropolitane del modello di mobilità urbana ed extraurbana, rispettosa dei diritti dei lavoratori e lavoratrici, dell’ambiente e della cittadinanza”. Sulla monorotaia, nell’udienza conoscitiva, è intervenuto anche il Comitato No People mover: “Riteniamo che alla fine della pandemia ci sia un’illusione su un ritorno economico che difficilmente si avrà, per cui il Comune si troverà a dover contribuire ogni anno. Avevamo chiesto un’istruttoria cittadina che ci è stata sempre negata, ma forse è arrivato il momento”.