Cambiare Rotta e RdC espongono uno striscione in Stazione sugli ultimi sviluppi del processo a Paolo Bellini, presunto quinto uomo della Strage. Prende intanto forma la mobilitazione antifascista di domani, con un nuovo concentramento alle 13 in piazza dell’Unità: “Non lasceremo strumentalizzare il Primo maggio”. Usb: “Neofascisti non sono paladini lavoratori”. Staffetta: “Patrioti? Alla larga!”.
“Se lo Stato cerca terroristi si guardi allo specchio”. Questo recita uno striscione esposto ieri dalle attivisti e attivisti di Cambiare Rotta e Rete dei Comunisti davanti alla Stazione, dove il 2 agosto 1980 una bomba piazzata dai fascisti causò 85 vittime. Il riferimento è doppio: alla richiesta di estradizione dalla Francia avanzata dall’Italia per 10 persone, ritenute ex militanti di formazioni di sinistra extraparlamentare e accusate di reati di sangue compiuti negli anni ’70 e ’80, e alla testimonianza resa all’udienza di mercoledì del processo a carico di Paolo Bellini, presunto quinto uomo della strage, dall’ex magistrato di sorveglianza di Padova Giovanni Tamburino, che ha confermato quanto già riferito testimoniando nell’ambito del processo a Gilberto Cavallini, ovvero che nel luglio 1980 il detenuto Luigi Vettore Presilio gli annunciò “un attentato di eccezionale gravità”, che avrebbe riempito “le pagine dei giornali di tutto il mondo”.
Con proporzioni e in un contesto molto diversi, ma a distanza di quarant’anni tocca ancora avere a che fare con certe ideologie: domani resta in calendario la manifestazione nazionale in odore di estrema destra in piazza della Pace, con parole d’ordine rivolte contro le restrizioni in vigore a causa della pandemia, mentre ci sono novità sul fronte delle mobilitazioni antifasciste: all’appuntamento precedentemente circolato alle 14 in piazza Nettuno se ne è sostituito un’altro, alle 13, in piazza dell’Unità. Il comunicato, a firma “Antifasciste e antifascisti di Bologna“, è stato rilanciato in rete dalle stesse Cambiare rotta e Rete dei Comunisti e inoltre da Potere al popolo, Pratello R’Esiste, Bologna No Borders, Usb.
Si legge: “Il Primo maggio a Bologna in Piazza della Pace è stata annunciata una manifestazione di ‘patrioti’, termine sotto cui si celano varie formazioni neofasciste. In una giornata di lotta e rivendicazione di lavoratrici e lavoratori si ripresenta chi nella storia li ha sempre massacrati in nome degli interessi dei padroni. Nella città che ha visto la strage neofascista alla stazione non lasceremo a chi ha da sempre rappresentato il braccio armato del potere strumentalizzare questa data. Nessuna piazza e nessuna strada di Bologna sarà lasciata ai fascisti senza contrastarne la presenza”.
“Oggi, la quasi totalità delle forze politiche e sindacali istituzionali – dal PD alla lega alla Cgil – osannano draghi e il suo governo come salvatore, ma il curriculum parla chiaro. Forse può essere il salvatore degli interessi dei ricchi, delle multinazionali, degli speculatori e affaristi privati, ma per noi, per il popolo, prospetta un futuro in cui precarietà, sfruttamento e disuguaglianza cresceranno”, scrive l’Unione sindacale di base rilanciando l’appuntamento. In questo contesto, aggiunge il sindacato “troviamo movimenti neofascisti che si spacciano per paladini dei lavoratori, e questo non può passare. Molto semplicemente, parole come diritti, uguaglianza e fascismo non possono stare in una stessa frase se non in contrapposizione. Da qui nasce la continuità tra lotta sul lavoro e lotta antifascista, una continuità che vogliamo rappresentare con un corteo che dalla periferia attraversi il centro, per poi esprimere il rifiuto di una città in cui la resistenza vive ancora al comizio fascista che il sindaco lascia svolgere impunemente”.
Ha preso posizione intanto anche il blog Staffetta: “Sabato 1 maggio, ci giunge notizia, alle ore 15, in P.zza della Pace avrà luogo un raduno dei soliti disgustosi personaggi, questa volta sotto l’insegna del ‘patriottismo”’ La patria è un concetto per cui milioni di persone sono state sacrificate nel corso della storia a beneficio delle classi dominanti. È significativo che questi soggetti vi facciano riferimento. Bologna eroica città della resistenza non può accettare che le venga fatto un tale sfregio, tanto più il 1 maggio, giornata internazionale di lotta per le lavoratrici e i lavoratori. Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative di mobilitazione messe in campo il Primo maggio. Patrioti? Eja eja, alla larga!“.