Attualità

Egitto / Contro la rivolte potere d’arresto ai militari

Alta tensione, al quinto giorni di proteste consecutivo delle opposizioni laiche al reggente Morsi e ai Fratelli Musulmani. Migliaia in piazza, decine di morti. Il governo vara stato d’emergenza, coprifuoco e schiera l’esercito.

28 Gennaio 2013 - 14:05

(adattato dal sito di Radio Onda d’Urto)

Il governo ha approvato oggi un decreto per dare all’esercito il diritto di arrestare civili, affiancando la polizia. Da giovedì, anniversario della deposizione di Mubarak, la situazione nel paese è incandescente.

Violenti scontri questa mattina al Cairo, dove sul grande viale che porta a Tahrir sono state erette due barriere di cemento per impedire ai manifestanti di avvicinarsi al Consiglio consultivo, la camera alta del Parlamento. Da registrarsi anche la prima vittima della giornata, un passante colpito da un colpo di arma da fuoco, decine invece i feriti e gli intossicati dall’uso massiccio di gas lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine. I gas hanno invaso anche la stazione della metropolitana Sadat su piazza Tahrir.

Nuovi disordini si registrano anche a Suez, una delle tre cittadine con Port Said e Ismailiya, interessate dallo stato di emergenza, proclamato ieri sera dal presidente egiziano Mohamed Morsi, che prevede l’entrata in vigore di un coprifuoco dalle 21 alle 6 per i prossimi giorni. Ieri, infatti, la prigione di Port Said è stata assaltata da decine di manifestanti, dopo i funerali delle vittime delle violenze di due giorni fa quando sono rimaste uccise almeno 37 persone. A innescare le violenze era stata la notizia delle condanne a morte di 21 tifosi della squadra locale dell’Al-Masry per la strage allo stadio del febbraio 2012. 7 le vittime che si registrano nella sola giornata di ieri, tra queste, secondo fonti mediche, anche un ragazzo di 18 anni, raggiunto da un colpo di arma da fuoco nei pressi di un commissariato della città.