Editoriale

Editoriale / Nevica, Comune ladro!

“Arrangiatevi”. Niente spazzaneve fino a dieci centimetri di neve sulle strade, con obbligo di comprarsi le catene e divieto di usare scooter e bici già al primo nevischio. E chi non può farne a meno?

20 Novembre 2012 - 15:46

Con l’arrivo del freddo la situazione più drammatica che rischia pesantemente di andarsi a ricreare, lo abbiamo già scritto più volte, è quella delle tante persone costrette a vivere per strada: le settimane passano, il piano freddo del Comune non si vede. Quest’anno, però, Palazzo D’Accursio ha pensato bene di presentarsi all’appuntamento con l’inverno presentando anche preoccupanti novità nella gestione della viabilità in caso di neve. Un tema non certo paragonabile a quello dei senza tetto, è vero, ma a far riflettere è il messaggio che l’amministrazione sembra inviare con sempre più frequenza e sempre più disinvoltura: “Arrangiatevi”.

La prima novità del piano neve è che, per risparmiare, gli spazzaneve cominceranno ad operare solo dopo i dieci centimetri di neve accumulati sulle strade. La conseguenza è l’obbligo per tutti gli automobilisti, dall’1 dicembre al 15 marzo, di montare o avere a bordo le catene oppure le gomme termiche. Chi non ce l’ha, deve comprarle e dunque affrontare questa spesa anche per deboli nevicate. Altrimenti, multa.

Ancora più drastiche le conseguenze per chi si sposta con moto, scooter e bicicletta: al primo nevischio scatta il divieto assoluto di circolazione. Altrimenti, multa. Qui si sfiora davvero il ridicolo. O meglio, si ha la conferma che chi amministra la città ignora
completamente come questa stessa città funzioni. A Palazzo, ad esempio, nessuno si è accorto che per migliaia di persone a Bologna lo scooter o la bici non sono “semplici” mezzi di trasporto, ma anche strumenti di lavoro? Nella testa di sindaco e assessori, come faranno queste migliaia di persone a spostarsi e lavorare se già al primo accenno di neve dovranno rinunciare al proprio mezzo? In moltissimi casi si tratta di precari: non potranno comodamente fare una telefonata, prendersi un giorno di ferie e magari godersi la città imbiancata…

La risposta dal Palazzo, in effetti, è arrivata: “Usate i mezzi pubblici”. Già. Peccato per due semplicissime obiezioni. La prima è che i tempi di percorrenza dei bus, soprattutto in caso di maltempo e di particolare affollamento, si allungano in maniera esponenziale. La seconda, ancora più ovvia, è che in questa città l’uso dei mezzi pubblici non è certo regalato: 1,20 euro a corsa (indipendentemente dalla durata del percorso) e addirittura 1,50 euro se si fa il biglietto a bordo. Chi può limitarsi a fare avanti e indietro tra casa e posto di lavoro se la cava con due o tre euro al giorno. E chi, per mettere insieme uno stipendio di merda, è costretto a schizzare in continuazione da una parte all’altra della città?

A tutto questo si è aggiunto, proprio ieri, il nuovo giro di vite annunciato da Tper contro chi viaggia senza biglietto: più controllori, più tornelli, più “esposizione” di chi non timbra agli occhi degli altri passeggeri. Il cerchio, dunque, si chiude: all’arrivo della neve da un lato il Comune risparmierà scaricando i costi sui cittadini, dall’altro l’azienda pubblica dei trasporti punta a spillare ancora più soldi a chi già ne ha pochi.

Per chi non potrà permettersi alternative, intanto, scatta il coprifuoco invernale: ci si rivede in primavera!

“Quel lieve tuo candor, neve, discende lieto nel mio cuor…”