Inaugurazione prevista a fine 2015, subito dopo Expo. Per costruire tutto un giro d’affari di 50 milioni di euro, tra chi mette e chi gestisce i soldi spunta qualche nome poco raccomandabile.
Tra poche settimane partiranno i cantieri per realizzare F.I.Co, il mega-parco dell’agroalimentare targato Eataly. L’annuncio oggi in una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente Caab, il sindaco Merola, il governatore Bonaccini e altri rappresentanti delle realtà economiche coinvolte.
L’area interessata è enorme: 80.000 metri quadri. In ballo ci sono complessivamente 50 milioni di Euro, e oltre a Eataly i soldi ce li mettono altri 21 investitori privati, tra cui Fibo (cioè LegaCoop), Coop Adriatica, Unindustria, Confcommercio, Confartigianato, Camera di Commercio, Fondazione Carisbo, Banca Intesa, Monrif (l’editore del Carlino) e non ultimo il Fondo Fedora. Il nome suonerà sconosciuto, ma vale la pena di appuntarsi che dentro ci sono i soldi delle pensioni di tre casse professionali: quella dei periti (Eppi), quella dei biologi (Enpab) e quella degli psicologi (Enpap). Quest’ultima è nota alle cronache perché il suo ex presidente, Angelo Arcicasa, è stato rinviato a giudizio pochi mesi fa insieme al senatore di Forza Italia Denis Verdini e al suo compagno di partito Riccardo Conti. Arcicasa risponde di concorso in truffa aggravata, secondo l’accusa avrebbe fatto comprare un immobile all’ente previdenziale a un prezzo spropositato, facendo realizzare una plusvalenza di 18 milioni a Conti. Un milione sarebbe finito in tasca a Verdini.
A gestire tutta la compagnia di giro, riunita nel Fondo PAI, c’è Prelios SGR, società che fa capo alla Pirelli e che di recente è finita nella bufera per l’allarme suscitato in molti piccoli risparmiatori per una spericolata operazione immobiliare.
Sono invece 265 le società che si sono candidate finora a diventare fornitori del F.I.Co. L’inaugurazione del parco è prevista a fine 2015, subito dopo la chiusura di Expo. Ha detto Merola: Bologna città metropolitana si presenta a Milano con questo biglietto da visita”. E anche in ottima compagnia, viene da aggiungere.
Intanto, a proposito di Expo, sono sui giornali di oggi le polemiche sull’assegnazione diretta proprio a Eataly del mega-business della ristorazione all’evento milanese: “Ad Oscar Farinetti, per speculare e fare profitto, non serve nemmeno partecipare alle gare d’appalto”, commenta su facebook “La foglia di fico”.