Domani manifestazione da piazza Verdi, Fridays for future: sarà la prima tappa di “un autunno che definiamo caldo, viste le temperature e vista la mobilitazione politica che ci sarà in città”. Il progetto di allargamento di tangenziale e autostrada? “Non basta una pennellata di verde”, ribadisce il movimento per la giustizia climatica e ambientale.
Nuovo global climate strike e nuovo corteo cittadino per il clima, domani, a Bologna: appuntamento alle 16 in piazza Verdi e poi manifestazione passando per via Petroni, piazza Aldrovandi, strada Maggiore, via Rizzoli, via Ugo Bassi e conclusione in piazza San Francesco. Sarà la prima tappa di “un autunno che definiamo caldo, viste le temperature e vista la mobilitazione politica che ci sarà in città, proseguendo il 22 ottobre con una manifestazione contro il Passante, insieme con il presidio Gkn, e il 23 un festival No Passante”, annunciano le/gli attiviste/i di Fridays for future in una conferenza stampa tenuta ieri nel cortile del Comune. “Il Passante di mezzo non risolverà i problemi di traffico della città, ma porterà altre auto e altro smog. Non basta una pennellata di verde, chiamarlo ‘green’ non ha senso perché non ci saranno migliorie. Intanto, case e cortili dei cittadini vengono espropriati e cementificati. Il Comune sta solamente abbassando la qualità della vita dei quartieri che il Passante attraverserà”, attacca il movimento per la giustizia climatica e ambientale. “A Bologna contestiamo la linea del Comune sul Passante di mezzo, non lo vogliamo noi e non lo vogliono i cittadini, a partire da quelli che stanno subendo gli espropri, con pezzi di case che vengono portate via e cortili cementificati”: tutto questo per far largo a un’infrastruttura, “che non risolve il problema del traffico in nessun modo: sappiamo che allargare l’autostrada non farà altro che portare altre auto e altro smog. Il Passante trasporterà merci a soli tre chilometri dal centro cittadino, aumentare questi flussi commerciali è unica ragione per cui lo si vuole costruire. Già tante famiglie vivono vicino agli ingressi della tangenziale o nella zona dell’aeroporto, che nel frattempo ha aumentato di molto i voli sulla città. Tutte le nostre richieste di installare centraline per il rilevamento dell’inquinamento sono cadute nel vuoto. Il Comune continua a rifiutarsi, non c’è interesse a monitorare l’impatto sulla salute”.
Nel frattempo “usciamo da un’estate surreale, che passerà alla storia per una siccità senza precedenti e per l’alluvione delle Marche, con morti di cambiamento climatico e crisi energetica. Siamo dipendenti dai dittatori esteri sull’energia fossile, da Putin all’Azerbaigian. Di tutto questo in campagna elettorale si parla poco, le soluzioni sono peggio del male, tra centrali a carbone e nuovi gasdotti o rigassificatori. C’è uno scollamento totale tra classe politica e realtà”, aggiunge Fridays for future.