Adl Cobas contesta “provvedimenti ritorsivi, sospensioni e licenziamenti” a seguito delle vertenze aperte a Parma e Cesena contro “il sistema degli apparti e delle cooperative” e il ricorso al lavoro precario.
Manifestazione questa mattina promossa da Adl Cobas all’interno del Centro Lame: “Nelle ultime settimane i magazzini Coop di tutta l’Emilia-Romagna sono attraversati da ripetute agitazioni e scioperi, culminati nel magazzino di Parma con l’intervento violento della Polizia e il ferimento di diversi lavoratori e un’attivista del sindacato. Trattati come criminali, questi lavoratori sono invece le persone che permettono ogni giorno agli scaffali dei supermercati a marchio Coop di essere pieni, svolgendo un lavoro difficile e usurante per consentire a migliaia di persone di poter ‘fare la spesa’ quotidianamente. Lavoratori e lavoratrici invisibili, ma essenziali per la filiera della grande distribuzione organizzata, che non si sono mai fermati neanche durante le primissime fasi della pandemia, mettendo a rischio la propria salute per tutte e tutti. Da mesi infatti va avanti la lotta di questi lavoratori contro il sistema degli appalti e delle cooperative che produce precarietà, condizioni di lavoro povero e di salario inaccettabili, un sistema che nega il pieno riconoscimento del sindacato. Un sistema ‘a marchio Coop’ che vuole lavoratori sottocosto e senza diritti! Ma la risposta di Coop e delle cooperative che gestiscono i magazzini non è stata solo la totale chiusura alle richieste dei lavoratori, ma anche un gravissimo attacco anti-sindacale con licenziamenti e sospensioni per chi è iscritto e maggiormente attivo nel sindacato Adl Cobas”.
“A Parma”, racconta il sindacato, “nel magazzino Kamila la cooperativa Md Service ha prima licenziato un lavoratore in sciopero e poi consegnato ben 30 lettere disospensione cautelare dal lavoro con serio rischio di licenziamento contestando ai lavoratori… di aver scioperato! A Cesena la cooperativa Aster Coop ha licenziato unlavoratore due giorni dopo aver partecipato ad uno sciopero e sospeso un altro iscritto ad ADL Cobas con l’unico intento di incutere paura tra i colleghi così da scoraggiare le rivendicazioni per migliori condizioni economiche e di lavoro. Tutto questo rappresenta un gravissimo e inaccettabile attacco al diritto di sciopero e alla libertà di organizzazione sindacale degno dei regimi come la Russia di Putin. È una vergogna che società come Coop Alleanza 3.0 che nascono dalle esperienze cooperativistiche patrimonio storico del movimento dei lavoratori/trici abbiamo abbandonato totalmente quei valori e impongano invece nella nostra regione la violazioni dei più basilari diritti”.
Prosegue Adl Cobas: “Quanto sta succedendo è un attacco non solo a queste centinaia di lavoratori/trici ma a tutti coloro che rivendicano salario giusto, diritti, dignità e il pieno riconoscimento dei diritti sindacali e di sciopero e che hanno a cuore le libertà democratiche. Per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutte e tutti affinché Coop Alleanza 3.0 si assuma le proprie responsabilità nei confronti dei ‘propri’ lavoratori/trici! Ritiro provvedimenti ritorsivi, sospensioni e licenziamenti! Riconoscimento del sindacato scelto dai lavoratori e del diritto di sciopero! Diritti, salario giusto e lavoro degno nei magazzini Coop! Siamo persone, lavoratori e lavoratici e non ci rassegnamo ad esseretrattatx come merce sottocosto!”.