Da piazza Verdi al Community center di via Filippo Re la manifestazione in risposta ai divieti di dimora che hanno raggiunto oggi due attivisti. Hobo: uso “strumentale, becero, politicista” delle misure cautelari, “ci vediamo a Milano..:”.
Si è trasformato in un corteo il presidio convocato per stasera da Hobo, dopo la notizia dei divieti di dimora che hanno colpito due ragazzi del collettivo. La partecipata manifestazione ha sfilato dietro lo striscione “Rompiamo i divieti, tutti liberi, ci vediamo a Milano“, lungo Largo Respighi, via dei Castagnoli, via delle Moline, via del Borgo, via Irnerio e via Filippo Re, per concludersi al Community center autogestito aperto nel complesso universitario.
“L’uso di queste misure cautelari, così come di quelle di un anno fa per i fatti di piazza Verdi e quelle recenti a Cremona e Torino”, spiega a Zeroincondotta un’attivista di Hobo, “è totalmente strumentale, becero e politicista” e “lo rimandiamo al mittente, diciamo con voce forte e chiara che Parvis e Loris non sono qui oggi ma saranno con noi molto presto”.
Tornando all’irruzione di oggi pomeriggio in rettorato, ricorda che a essere stati colpiti sono stati “due studenti dell’Alma Mater, entrambi in procinto di laurearsi. Questi divieti interdirranno la loro carriera universitaria. Il rettore deve rispondere politicamente” di due misure seguite “a uno sgombero avvenuto all’interno dell’università”.
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