A livello regionale, quelli individuali “per fondato motivo oggettivo” sono passati da 46.000 nel 2011 a quasi 60.000 nel 2012.
Dopo la riforma Fornero, i licenziamenti individuali per “fondato motivo oggettivo” sono aumentati dal 2011 al 2012 del 33%, passando da 46.000 a quasi 60.000 in regione. Secondo il sindacato, prima le aziende licenziavano con meno facilità: nel caso in cui fosse stata provata l’illegittimità del licenziamento, infatti, era previsto il reintegro automatico. Nel complesso, i licenziamenti individuali nel 2012 sono stati 70.000, cioè 12.500 in più rispetto all’anno precedente. Stabili, invece, i licenziamenti collettivi: tra i 7.000 e gli 8.000 quelli registrati in un anno. Allo stesso tempo, com’era facile prevedere la riforma Fornero non ha prodotto la sbandierata crescita degli inserimenti lavorativi. Anzi, il 2012 si chiude con i dati peggiori degli ultimi cinque anni: solo il 10% dei nuovi assunti e’ tempo indeterminato, sono crollati i collaboratori a progetto (-11,4% nel terzo trimestre e -9,1% nel quarto) e il lavoro intermittente (-45,2% negli ultimi tre mesi del 2012).