Si Cobas davanti al Tribunale del Riesame di Bologna in solidarietà ai sindacalisti di Piacenza a cui lo stesso Tribunale aveva revocato l'obbligo di firma, perchè la Procura piacentina "ricorre in appello e vuole che nuovamente Arafat e Carlo abbiano limitata la propria libertà e che con loro sia limitata la libertà di sciopero operaia".
Al Sant’Orsola continua l’agitazione: ancora blocco degli straordinari
Dopo la protesta della scorsa settimana "nessun tipo di risposta da parte delle aziende che gestiscono per conto del Policlinico i servizi integrati alla persona", spiega un comunicato dei lavoratori 'agitati' diffuso dall'Adl Cobas: "Non chiediamo la luna ma dei diritti fondamentali, anche le istituzioni locali devono prendere parola".
Lavoratrici/ori della Dolce in presidio: “Basta precarietà, no alla Banca ore”
Assemblea e sit-in sotto la sede della cooperativa sociale con annunciato "falò delle buste paga da fame", spiega l'Sgb, per protestare contro le "modifiche contrattuali peggiorative a cui nessuno vuole sottostare".
Delegato licenziato: blocco al Caab
"Blocco al Caab", segnalano i Si Cobas: "Contro il licenziamento di un delegato", avvenuto dopo che il lavoratore è andato in congedo parentale, poi "per rivendicare agibilità sindacale" e "contro l'utilizzo di appalti al ribasso che producono il mancato pagamento di Tfr e contributi. Avanti con la lotta!".
Dall’occupazione di via Oberdan alle strade: “Per una vita bella!”
Oggi passeggiata in centro, Cua e Split: con l'occupazione iniziata tre giorni fa "abbiamo dimostrato che le soluzioni ci sono, partendo dal blocco dell'alienazione delle proprietà pubbliche e dal riutilizzo di tutti gli immobili sfitti e abbandonati della città".
::: Notizie brevi :::
Prosegue l'occupazione di via Oberdan, Cua-Split: "In tantissime/i ne attraversano le stanze pulendole da anni di sporco e disuso, usandole per assemblee e pasti in socialità, allestendo letti su cui finalmente poter dormire" | Adl Cobas: blocco degli straordinari negli appalti del Sant'Orsola | Familiari strage: "Non rinnovato il protocollo sulla digitalizzazione dei processi storici".
“L’invasione della tangenziale? Un allenamento per i cantieri del Passante!” [foto+video+audio]
Lungo il corteo autostrada "bloccata con una barricata e un mondo che brucia", poi le migliaia di manifestanti hanno percorso via di Corticella e il ponte Matteotti per chiudere la giornata in piazza XX Settembre con fuochi d'artificio e un concerto. Quello di oggi "solo un primo passo, verso nuove convergenze, per l'insorgenza a venire!"
Il corteo insorgente invade la tangenziale [video+audio+foto]
Migliaia e migliaia di persone raggiungono l'obiettivo dichiarato alla vigilia: "Mentre la testa del corteo sta uscendo dall'uscita 6 su Corticella, la coda ancora non è entrata in tangenziale".
Arriva il corteo: autostrade e tangenziale di Bologna chiuse [video]
Il provvedimento preso dalla Direzione del terzo tronco di Bologna di Autostrade è scattato alle 16, mentre il serpentone partito da piazza XX Settembre avanza verso la tangenziale. Dalla piazza: "Manifestazione travolgente, almeno 30.000 persone".
E il Comune avvisa: “Oggi possibile chiusura della tangenziale”
Palazzo D'Accursio, con un comunicato stampa, ha comunicato le "misure stabilite a seguito del Comitato ordine pubblico e sicurezza presieduto dal prefetto" in relazione alla manifestazione che partirà alle 15 da piazza XX Settembre. Ieri sera, intanto, in vista del corteo è stato occupato il 38 di via Zamboni.
Sabato corteo verso la tangenziale: “Passante devastante, saremo in migliaia”
Presentata in conferenza stampa la manifestazione del 22: "Una passeggiata collettiva nella quale cartelli e striscioni, bandiere e cori riproporranno ancora una volta l’allegra determinazione di coloro che si mettono in marcia per questo, per altro, per tutto". Nel frattempo, nella rotatoria Consiglio d’Europa spunta un'insegna luminosa per dire "no" al Passante di Mezzo.
Verso il 22 ottobre: consegna collettiva del percorso del corteo in Questura
L'intenzione è attraversare la tangenziale "perché abbiamo riconosciuto nel ‘Passante di mezzo’ non 'l’opera simbolo nazionale della transizione ecologica', come ama definirlo chi vuole l’allargamento, ma il progetto infrastrutturale che rappresenta l’arroganza di chi, di fronte alla crisi climatica, a quella energetica, alla guerra, alle diseguaglianze crescenti, preferisce aumentare i profitti invece che cambiare sistema".