Culture

Biblioteche di quartiere, “parte la privatizzazione”

Sgb: “Il Comune affida a privati un consistente patrimonio culturale, mentre per i lavoratori in appalto ci sono poche garanzie e tanta flessibilità”.

09 Gennaio 2017 - 12:11

sala-borsa-2“La Giunta Merola dà l’avvio alla esternalizzazione delle biblioteche di quartiere. Zero assunzioni pubbliche e per i lavoratori in appalto poche garanzie e tanta flessibilità!”. E’ l’allarme lanciato dal sindacato Sgb, che spiega così la situazione: “Qualche giorno fa l’amministrazione comunale ha convocato le organizzazioni sindacali per comunicare loro che dal primo gennaio 2018 affideranno la biblioteca del quartiere Lame al vincitore del prossimo appalto quadriennale per le biblioteche che sarà rinnovato dal primo maggio 2017. Tutto già deciso! Una scelta politica della giunta Merola, giustificata dalla riduzione del personale nelle biblioteche di circa il 20% e dal risparmio dell’Iva, derivante dall’affidamento a terzi, risparmi reinvestiti nelle biblioteche stesse. Peccato che nel piano assunzioni del 2016 su 160 assunzioni non è previsto nessun concorso per figure professionali per le biblioteche. Purtroppo ci troviamo di fronte all’inizio di un processo di privatizzazione delle biblioteche di quartiere, quindi all’affidamento di un consistente patrimonio culturale ai privati, mentre i lavoratori in appalto delle cooperative Working e Open Group, che da anni lavorano a fianco dei dipendenti comunali e che hanno acquisito professionalità e competenze, non hanno sufficienti tutele con il rinnovo dell’appalto; infatti proprio con i lavoratori in appalto Sgb ha svolto un’assemblea sindacale il 4 gennaio che ha preso atto che la cosiddetta clausola sociale NON garantisce l’obiettivo di salvaguardia e continuità dell’occupazione ai lavoratori nonostante sia quella prevista dal tanto sbandierato Protocollo Appalti del Comune di Bologna firmato da Cgil, Cisl, Uil e associazione di categoria che dovrebbe garantire la continuità lavorativa”.

Prosegue il comunicato: “Certo è che il contratto Multiservizi e Coop Sociali con il quale lavorano oggi garantirebbe con articoli appositi l’obbligo di riassunzione di un eventuale nuovo gestore ma a che condizioni? La nuova legge sul lavoro, il Job act, potrebbe essere applicata riportando gli attuali lavoratori in condizioni ancora più precarie. Inoltre come ormai Sgb ripete da sempre, l’appaltare l servizi permette di avere una manodopera più flessibile e ricattabile. Attualmente infatti i lavoratori che negli anni hanno dovuto abbassare le ore del proprio contratto in base ai tagli dell’Amministrazione (da 40 alle attuali 25/20) si ritrovano a svolgere invece tante ore supplementari o straordinarie (almeno 10 a settimana) e proprio su questa gestione flessibile che si basa un notevole risparmio a scapito dei lavoratori che in caso di cambio d’appalto NON avranno un passaggio certo e se ci sarà si baserà su dei dati contrattuali che non corrispondono alla realtà del lavoro svolto. Sgb esprime un giudizio negativo in merito alla scelta politica dell’amministrazione di dare inizio ad un processo di esternalizzazione delle biblioteche di quartiere e alla mancanza di tutela nei confronti dei lavoratori dipendenti della cooperativa Working con i quali siamo pronti a chiedere maggiori tutele partendo dal consolidamento del proprio orario di lavoro e con i quali lotteremo in caso di cambio d’appalto, non solo per garantire diritti ma per far in modo che non esistano lavoratori di serie A e di serie B”.