Il sindaco ha revocato ufficialmente la nomina dell’assessore, che aveva criticato la decisione di sgomberare il cassero di porta Santo Stefano. Lo sostituirà con qualcuno dell’Ncd, tanto per sancire la svolta a destra dell’amministrazione?
La vicenda di Atlantide crea scompiglio (vero) a Palazzo D’Accursio. Il sindaco Virginio Merola ha ufficialmente cacciato dalla Giunta l’assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, che ha espressamente criticato la decisione di procedere con lo sgombero del cassero di porta Santo Stefano anche perchè, com’era noto, da tempo lo stesso assessore (con un approccio quanto meno pragmatico) stava interloquendo con i collettivi per una soluzione alternativa, che si sarebbe dovuta concretizzare con l’assegnazione di uno spazio in via del Porto. Negli ultimi giorni la tensione è gradualmente salita, tra il sindaco e l’ormai ex assessore sono volate parole grosse e Merola, alla fine, stasera ha firmato l’atto di revoca di nomina e di attribuzioni di deleghe a Ronchi. “Se un assessore, che è nominato dal sindaco, dichiara che il suo sindaco è mal consigliato, che non condivide le sue decisioni e le contrasta pubblicamente, viene meno il rapporto di fiducia indispensabile per continuare la collaborazione”, è la dichiarazione del sindaco. “Merola mi ha revocato la delega? Se è così vuol dire che non faccio più parte della sua giunta. Questo conferma tante cose”, ha detto Ronchi prima che la revoca fosse ufficializzata, “su questo farò una conferenza stampa perchè prima voglio raccogliere le idee”.
Come primissimo effetto, Merola fa esultare Fi “E’ una nostra vittoria”, dicono i berlusconiani. Il Comune fa sapere che le deleghe di Ronchi rimarrano in capo al sindaco. Non è escluso, però, che Merola possa decidere di nominare un nuovo assessore: qualcuno dell’Ncd di Alfano, così almeno da sancire le larghe intese anche a Bologna e battezzare la palese svolta a destra di Palazzo D’Accursio?