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Ateneo, “Split si allarga”

Gli occupanti di via San Giacomo: “CI siamo riappropriati di un altro spazio universitario lasciato al disuso, proprio accanto alla nostra Piazza Studio occupata”. Intanto, scrivono gli studenti di Uni(ncu)bo: “Se ti sembra di aver visto Ubertini scappare giù per le scale di ingegneria non stavi avendo un’allucinazione: fuggiva dalle domande di studentesse e studenti”.

13 Maggio 2021 - 13:30

“A fronte di un rettorato che, dopo una settimana di occupazione, non ha provato minimamente a mettersi in contatto con la comunità studentesca in lotta, continuiamo a prenderci ciò che ci spetta”. Così ieri pomeriggio gli studenti che hanno occupato nei giorni dopo un’area verde in via san Giacomo e le hanno dato il nome di Split – Spazio per liberare il tempo. Spiegano poi gli occupanti: “In una situazione in cui viene negata a buona parte degli studenti e delle studentesse universitarix la possibilità di poter studiare nelle aule studio a causa dell’emergenza pandemica e della mancata volontà di utilizzare spazi vuoti, abbiamo deciso di allargare il giardino di Split riappropriandoci di un altro spazio universitario lasciato al disuso, proprio accanto alla nostra Piazza Studio Occupata”.

Sempre a tema di università, questo è il messaggio apparso, anch’esso ieri, sui profili social del gruppo di universitari che si firmano Uni(ncu)bo o anche Larissa Uberti: “Se ti sembra di aver visto Ubertini scappare giù per le scale di ingegneria, non stavi avendo un’allucinazione, ma stavi proprio guardando il magnifico rettore fuggire dalle domande degli studenti e delle studentesse dell’Unibo. Questa mattina è stata una giornataccia per il nostro Magnifico, che si è visto contestare la pessima gestione dell’Università durante la pandemia e non è riuscito a rispondere alle domande poste. Un’evidente incapacità relazionale affligge il nostro povero rettore, che senza polizia da sguinzagliare non riesce a parlare con gli studenti. Vorrà dire che passeremo un’altra volta, per tentare almeno di ottenere delle risposte concrete”.