Cub: “L’adesione allo sciopero di oggi dei lavoratori del cantiere Coopservice dell’Ateneo di Bologna supera il 90%”.
Molte le strutture dell’università che oggi, 14 maggio, non hanno aperto al pubblico per lo sciopero dei lavoratori indetto da Flaica Cub Bologna.
E’ da mercoledì 9 maggio che i dipendenti della cooperativa non svolgono alcune mansioni di assistenza tecnica, di front-office e altro che Coopservice non gli vuole riconoscere e che invece l’università ha sempre richiesto in virtù di un appalto dal titolo “Assistenza tecnica e portierato”. I disagi provocati alle strutture si sono sentiti da subito e forse per questo anche il Rettore si è dimostrato disponibile.
Oggi a chiusura delle prime giornate di mobilitazione si è svolto lo sciopero di 24 ore. Il concentramento è stato alle 9 in p.zza Verdi e alle 10 circa il corteo si è spostato in Via Zamboni 33 dove il Rettore, Ivano Dionigi, ha ricevuto una delegazione di lavoratori. Il rettore ha ascoltato con attenzione e comprese le problematiche non ha dato, per ora, risposte concrete.
Il corteo dei lavoratori, allegro quanto determinato, si è quindi spostato sui viali della città puntando dritto su, Via Aldo Moro 16, sede di Legacoop, associazione alla quale Coopservice aderisce. Anche qui la disponibilità all’ascolto c’è stata.
“Siamo in saldo: 45 ore al prezzo di 40”
“La rabbia dei lavoratori inizia a montare: l’art. 32 (discontinuità) bisogna smontare”
Queste alcune delle parole d’ordine del corteo di lavoratori che oggi ha percorso le strade della città in segno di protesta contro una paga che prevede il trattamento economico per 40 ore settimanali ma obbliga i lavoratori a svolgerne 45; 5 ore a settimana regalate al datore di lavoro che paga all’ora circa 4 euro. E’ l’art. 32 del CCNL Multiservizi che prevede appunto il lavoro discontinuo. L’ateneo di Bologna però per lo stesso lavoro paga la cooperativa 19,80.
L’aspetto economico è importante e la richiesta dei lavoratori è semplice: riconosceteci le mansioni che svolgiamo da tantissimi anni (alcuni addirittura dal 2001) e pagateci per intero tutte le ore che svolgiamo.
Ma l’aspetto economico non è il solo: dopo molti anni di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno i lavoratori che sono assunti da coopservice (uno dopo 12 di lavoro non è più stato assunto, altri tre sono stati assunti invece con contratti a tempo determinato) a partire dall’agosto 2011 si sono ritrovati con contratti part-time malgrado svolgano quasi tutti orario pieno. Un modo escogitato da Coopservice per poterli ricattare: o così o ti tolgo lo straordinario riducendoti la paga. Questo è il senso di tali scelte. Così i lavoratori non vogliono più andare avanti; nel cambio di appalto dalla precedente cooperativa REAR a Coopservice hanno perso anche buoni pasto e indennità tecnica.
Coopservice però è’ disponibile a garantire aumenti economici e contratti a tempo pieno solo se la maggioranza dei lavoratori diventano soci. I lavoratori però sono consapevoli che lo status di soci li rende ancora più ricattabili: il licenziamento può avvenire tramite delibera del CdA.
In attesa delle risposte concrete i lavoratori, da domani torneranno a svolgere le mansioni di sempre. Nel caso non si risolvano i problemi e non vengano riassunti a tempo indeterminato tutti i lavoratori che ancora non lo sono e nel caso in cui il loro lavoro non venga finalmente considerato continuo e pagato per intero ovviamente si intraprenderanno altre iniziative.
Flaica Cub Bologna