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Ateneo, “il nuovo sfruttamento comincia da Palazzo Paleotti”

La Cub sul cambio di appalto per la gestione dei servizi al 25 di via Zamboni: “L’Università permette che i lavoratori siano pagati circa 300 euro lordi in meno al mese, scatta la mobilitazione”.

28 Ottobre 2013 - 17:46

Palazzo Paleotti: il nuovo sfruttamento comincia da qui

L’Università permette che i lavoratori siano pagati circa 300 euro lordi in meno al mese!
I lavoratori dichiarano la mobilitazione!

Da 1117,49 euro circa a 870 euro lordi mensili: 247 euro lordi in meno tutti i mesi ai livelli più bassi! Assistenti informatici e assistenti bibliotecari vengono parificati a “vigilantes non armati” e subiscono un taglio ancora più importante!

Questo è il risultato del passaggio di appalto delle gestione dei servizi di Palazzo Paleotti.

Il 30 Ottobre 2013 scadrà l’appalto affidato a Team Service che passerà a Coopservice a partire dal 1 Novembre. I lavoratori hanno già ricevuto il telegramma di licenziamento e hanno ricevuto la lettera di impegno all’assunzione da parte di Coopservice: gentile lavoratore, se vuoi continuare a lavorare le condizioni sono queste e se non ti va bene puoi anche cercarti un altro lavoro!

Una minaccia bella e buona che costringe oggi i lavoratori ad accettare qualsiasi condizione per garantirsi il posto di lavoro!

Il CCNL applicato ai lavoratori che hanno contribuito ad aprire Palazzo Paleotti e insieme ai colleghi dell’università lo hanno fatto funzionare tutti i giorni, dalle 9.00 alle 22.00 di sera, garantiva all’art. 4 il passaggio al nuovo gestore alle stesse condizioni economiche e di inquadramento.  Ma…

L’8 Aprile 2013 è stato sottoscritto da Cgil e Cisl il nuovo contratto vigilanza con la specifica che anche i servizi di portierato rientrano nei più generali Servizi Fiduciari per i quali il trattamento economico è davvero da schiavitù: da 745,71 euro lordi al mese
(521,997 euro circa netti per 40 ore di lavoro) a 1367,14 euro lordi (netti circa 956 euro per 40 ore di lavoro) per i responsabili di area o territorio con più di 150 addetti.

Nel maggio 2013 Coopservice da notizia della costituzione della Coopservice Servizi Fiduciari srl, nuova società del gruppo che dovrebbe acquisire tutti quei lavoratori che oggi svolgono attività di portierato e ai quali è applicato il CCNL Multiservizi – non un granchè, ma sicuramente migliore!

Nel frattempo Coopservice si mette avanti ed obbliga i lavoratori di Palazzo Paleotti ad accettare un contratto di lavoro al di sotto della soglia di povertà! Un’ora di lavoro vale circa 3,5 euro l’ora netti e una giornata di lavoro vale circa 24 euro netti!

Altro che Cuneo fiscale! Questo è un vero affare sulla pelle dei lavoratori!

Per Coopservice, i lavoratori di Palazzo Paleotti risulteranno inoltre nuovi assunti e garantiranno alla stessa anche i contributi statali per nuove assunzioni a tempo indeterminato? La beffa dopo il danno? Speriamo di no!

In tutto ciò la complicità dell’Università è totale. E’ l’Università infatti che ha deciso di rivolgersi a gare già espletate da Consip S.p.a. (la centrale appalti per la pubblica amministrazione) dando  la motivazione a Coopservice per sostenere che l’appalto non è lo stesso e quindi non c’è l’obbligo di passaggio alle stesse condizioni.

L’appalto FM3 (Facility Management 3) al quale l’università ha aderito prevede: attività di Pulizie e igiene ambientale, Raccolta e smaltimento rifiuti, Manutenzione impianti (calore, raffrescamento, elettrico, idrosanitario, antincendio, sicurezza, elevatori, reti tecnologiche), Manutenzione edile, Facchinaggio, Disinfestazione, Giardinaggio, Servizi di reception, Servizio di governo pianificazione e ottimizzazione utenze. Nessuna menzione ai servizi fiduciari e alla vigilanza. Perchè applicare quindi il peggior contratto della Vigilanza? Perchè esiste e perchè fa risparmiare! D’altronde che cosa hanno da lamentarsi i
lavoratori che, in un periodo di crisi, hanno mantenuto il loro posto di lavoro.

E l’Università tace e lascia fare!

Ecco che lì dove la normativa generale tentava di mettere ordine sancendo principi generali quali il mantenimento del posto di lavoro a condizioni contrattuali decenti, committenti, imprese e sindacati hanno trovato il modo di eluderli e da ora in avanti anche gli altri lavoratori in appalto rischiano la stessa fine. Nessuna impresa e nessuna cooperativa, anche volendo, potrà presentarsi ad una gara di appalto applicando il contratto multiservizi… sarebbe esclusa per costo del lavoro troppo alto! SIC!

Ecco le ricadute di questa terribile operazione: l’impoverimento oggi dei lavoratori di Palazzo Paleotti, domani di tutti quanti sono impegnati in attività di reception, assistenti bibliotecari o assistenti informatici! Tutti coloro che lavorano nei musei cittadini, nelle strutture scolastiche e universitarie oltre a coloro che troviamo nelle portinerie di Regione, Ospedali e quant’altro sia pubblico in appalto!

Ecco la grande responsabilità sociale che si sta assumendo l’Università di Bologna con il suo continuo leitmotiv: innovando si può!

Ma questa non è innovazione è ritorno al passato! A quel passato in cui i lavoratori senza diritti erano in realtà schiavi! I lavoratori di Palazzo Paleotti sono in mobilitazione ma la questione non riguarda solo loro! Per questo chiediamo a lavoratori tutti, studenti, cittadini, professori, ricercatori e componenti degli organi accademici di pronunciarsi e di chiedere all’università di far chiarezza e di non farsi complice di tale scempio!

I  passaggi di appalto devono prevedere il mantenimento dei posti di lavoro alle stesse condizioni e i contratti di lavoro applicati devono veder riconosciute tutte le professionalità e un trattamento economico almeno decente!

Nei prossimi giorni i lavoratori decideranno le iniziative del caso.

Cub Federazione di Bologna
Flaica-Cub