L’episodio a febbraio in piazza Lucio Dalla: quattro minori tra i nove e i 12 anni sono stati portati via in auto “a sirene accese” e costretti a stare “per oltre due ore” in un presidio della Polizia locale, denuncia La Casa del Mondo intervenendo in Consiglio comunale: “Un fatto grave”.
A causa di qualche petardo fatto scoppiare, quattro ragazzini di origine straniera tra i nove e i 12 anni sono stati portati via in auto “a sirene accese” e costretti a stare “per oltre due ore” in un presidio della Polizia locale: una modalità di “concreta criminalizzazione” che “non dovrà mai più ripetersi”, denuncia l’associazione antirazzista La Casa del Mondo, intervenendo questa mattina in Consiglio comunale nell’ultima seduta dell’Istruttoria pubblica sull’infanzia e l’adolescenza indetta dal Comune. “Siamo qui per denunciare un fatto grave- racconta l’associazione- accaduto il 23 febbraio 2023 in piazza Lucio Dalla e che ha coinvolto quattro dei nostri adolescenti”. La Polizia locale quel giorno è intervenuta perchè sotto la Tettoia Nervi quattro ragazzini stavano facendo esplodere dei petardi, in violazione al regolamento comunale: l’associazione riferisce che i quattro sono stati trasportati su un’auto della Polizia locale al vicino presidio di via Fioravanti “con sirene accese e scatti repentini dell’auto”, poi in ufficio gli agenti hanno verificato “eventuali carichi pendenti e il casellario giudiziario di ciascun genitore dei minori”.
Questi controlli, spiega ancora l’associazione, hanno comportato la permanenza dei ragazzini “per oltre due ore” nel presidio dei Vigili urbani, “come se fosse stato un vero e proprio fermo di Polizia”. All’ispettore in servizio, di conseguenza, “è stato fatto presente che tale modalità non sarebbe mai più dovuta ripetersi- sottolinea La Casa del Mondo- perchè le questioni relative ai minorenni vanno sempre trattate con le dovute garanzie costituzionali, specie se si tratta di ragazzini che vivono la violenza mediatica e la difficoltà quotidiana di appartenere a classi meno agiate. Nei modi e nei tempi in cui è avvenuto l’intervento della Polizia locale di certo è stata realizzata in concreto una criminalizzazione e conseguente autorappresentazione negativa di sè” dei quattro ragazzini. “Il disagio giovanile va contrastato con la cultura dell’educazione, della solidarietà e autodeterminazione”, afferma l’associazione, che tra l’altro lamenta anche la difficoltà a ottenere spazi in quartiere per realizzare attività culturali per adolescenti e famiglie. “Oggi siamo qui anche per proporre al Consiglio comunale una soluzione collettiva e solidale a quella che viene chiamata deliquenza giovanile- continua La Casa del Mondo- che vada oltre la repressione del fenomeno, con l’aumento delle forze dell’ordine in quartiere. I nostri ragazzi hanno bisogno di mezzi, strumenti e solidarietà per sognare al di là della loro condizione materiale. Il vero antidoto alla marginalità e al fenomeno delle cosiddette baby-gang è la socialità. La militarizzazione della città a seguito dei protocolli siglati dal Comune, come l’ultimo col ministro Piantedosi, è uno strumento che mina la coesione sociale”. Secondo l’associazione, “il degrado si combatte con presidi sociali, più accessibili della stessa piazza Lucio Dalla, dove mancano panchine, fontanelle e bagni pubblici, finendo per renderla inospitale per i residenti, che devono trasformarsi in un consumatori commerciali per vivere quella piazza. Quindi non più polizia, ma spazi solidali per attività solidali e collettive”.