Questo l’esito dell’udienza di ieri tenuta al Cairo. Sono intanto tre i dirigenti dell’ong Eipr, con cui lo studente collaborava e che ne sostiene dall’inizio la causa, a essere stati arrestati negli scorsi giorni.
Come era da più parti temuto, poco dopo il mezzogiorno di oggi sono state nuovamente deluse le speranze di un ritorno alla libertà dello studente dell’Alma Mater arrestato a febbraio appena atterrato in Egitto e accusato di reati di opinione. I giudici cairoiti hanno infatti per l’ennesima volta rinnovato per altri 45 giorni la detenzione preventiva di Patrick George Zaky. A darne notizia un tweet dell’ong Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), con cui Zaky collaborava e che ne sostiene la causa dai primi momenti. L’organizzazione nei giorni scorsi ha subito l’arresto di tre dei propri dirigenti: dopo il direttore amministrativo Mohameed Basheer è toccato infatti a Karim Ennarah, direttore del settore giustizia, e al direttore generale Gasser Abdel-Razek. Le accuse per quest’ultimo sono “adesione a gruppo terrorista”, “diffusione di false dichiarazioni atte a danneggiare la sicurezza pubblica” e “uso di internet per divulgare fake news”.
“L’udienza di rinnovo della detenzione di Patrick George”, si legge in un post di ieri sulla pagina Patrick Libero, “si è tenuta davanti al Tribunale penale con la presenza di Patrick e dei suoi avvocati. La corte ha ascoltato la difesa degli avvocati e ha dato a Patrick la possibilità di parlare, poi gli avvocati hanno presentato un memorandum che illustrava in dettaglio le argomentazioni della difesa e delineava le giustificazioni che richiedevano il rilascio di Patrick”.